Come sappiamo, consiste in un'ora densa di musica e di racconti, tratti dal magazine e spesso al confine tra storia e mito, tra realtà e leggenda metropolitana… Un’ora dedicata alle grandi band e ai grandi artisti rock, con un occhio speciale per il periodo magico tra gli anni ’60 e i ’90. Questa volta tocca ai Rollng Stones, proprio nei giorni precedenti al loro concerto a San Siro (al momento in cui scriviamo il live è confermato, nonostante Mick Jagger abbia contratto il Covid).
Nell'ora a disposizione Fabio Cormio e Mattia Maieli lasceranno idealmente la parola a grandi artisti che nel corso dei decenni si sono espressi riguardo alla grande band inglese. Vi riportiamo di seguito qualche virgolettato.
Dave Mustaine: “In passato, ho scherzato e detto cose poco carine su Keith Richards. Quando ho scoperto che era eroinomane, ho detto: ‘Fico, sono come Keith Richards’. Ma credo che la storia sia stata fraintesa, e poi sembra che lui non sia stato eroinomane a lungo”.
Rod Argent (Zombies): “Ho visto dal vivo gli Stones per la prima volta nel 1963, al tempo del loro esordio. Quella notte ero così su di giri che ricordo di aver svegliato mia mamma dicendole: ‘Mamma, ho appena visto il gruppo più meraviglioso al mondo’. E lei mi rispose: ‘Sì, tesoro, sono sicura che l’hai fatto. Parliamone domani mattina però'”.
Phil Mogg (UFO): “Sai qual è la cosa che in genere si dimentica degli Stones? Che sono un gruppo rock. Ci sono sempre talmente tanti pettegolezzi, voci e paparazzate su di loro, che il fatto che siano un gruppo dal sapore rhythm&blues si scorda facilmente. Ed è un peccato. Togli di mezzo tutte le buffonate dei media, e vedrai che sono il miglior gruppo bianco di rhythm&blues che questo Paese abbia mai avuto”.
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