Fender Stratocaster #0015 del 1954: il restauro ToneTeam
di CescosCorner [user #36147] - pubblicato il 16 giugno 2022 ore 09:45
Quando John di TrueVintageGuitar mi contattò lo scorso Gennaio per un consiglio in merito al possibile restauro di una Stratocaster del 1954 che stava cercando di acquistare dalla famiglia del proprietario originale, con grande entusiasmo gli diedi la nostra massima disponibilità, e così mi mandò alcune fotografie, che mostravano il body, riverniciato di nero, e la data del manico, "7-54", e il numero seriale "0015".
A quel punto gli chiedo qualche altra informazione al riguardo e mi manda le foto del manico, che ha un acero figurato incredibile, sia occhiolinato o birdseye come dicono loro, sia flame, fiammato.
La chitarra è evidentemente speciale, e speciale la sua storia. Il venditore è infatti il figlio del proprietario originale, che la comprò a New York all’epoca, per poi cederla al figlio come regalo di Natale anni dopo. Quando il figlio fu arruolato nell’esercito la colorò di nero, ma ebbe l’accortezza di mantenere originali tutte le cavità, con vernice, date e addirittura il nastro di carta firmato da “Virginia”.
A corredo dello strumento vengono fornite anche le fotografie dell’epoca e una bellissima lettera che ne racconta la storia che la ha legata alla stessa famiglia per due generazioni.
Si decide quindi per il restauro, visto le caratteristiche assolutamente uniche sia dei legni sia della loro storia.
Lo strumento viene così affidato al nostro ToneTeam, e la prima fase del lavoro è stata determinare originalità di ogni parte, condizioni di dettaglio di originalità e funzionalità, e valutare il migliore intervento possibile.
Pur mantenendo tutto l’hardware originale, una delle sellette presentava una vite spezzata che impediva il normale utilizzo, così abbiamo inviato il pezzo al ns. Maestro Artigiano restauratore, Valter Barale, che ha estratto il moncone della vite rotta salvando il filetto originale della selletta e ripristinandone il corretto funzionamento. Valter ha anche trattato e ripristinato tutte le filettature delle brugole per la regolazione dell’altezza in modo che potessero funzionare perfettamente, senza attriti dovuti a ruggine e usura del tempo.
I legni, manico e body, sono stati affidati alle sapienti mani dei nostri Maestri Liutai. Romano Burini e Matteo Rufini.
Romano si è occupato del manico, che presentava una modifica decisamente “cruda” al capotasto, sostituito con uno... da chitarra acustica!
Di tutte le diavolerie viste fare dal fai-da-te dei proprietari, questa rientra decisamente tra le più assurde. Il capotasto era stato inserito in maniera grezza, scavando parte dell’acero sottostante. Romano ha quindi ripristinato la ferita con un inserto di acero selezionato con medesimo grain e texture dell’originale in quel punto, e poi inserito un capotasto originale dell’epoca della spaziatura corretta. Lavoro tutt’altro che semplice, ma realizzato alla perfezione, come si conviene su un manufatto di questa importanza, tutto questo mantenendo ovviamente la verniciatura originale.
Il manico è stupendo, con ancora i tasti, le decal e la vernice originale in ottime condizioni, e un legno semplicemente stupendo la cui venatura si muove sotto la luce grazie alla bellissima fiammatura e figurazione.
Il nostro Matteo Rufini si è invece preso cura del body, che conservava ancora tutte le cavità originali, tasca manico, cavità, controlli e pickup, cavità jack e cavità tremolo, con le date e verniciatura originale intonsa.
Questo ci ha consentito di riprodurre esattamente le tonalità dei colori del sunburst originale e così, dopo meticolosa protezione di tutte le cavità del body, si è proceduto a rimuovere la vernice nera aggiunta successivamente, che ha rivelato qualcosa di incredibile: una tavola unica in “taglio di quarto” di swamp ash centenario.
Fender utilizzò questo particolare taglio di legno nel 1954, ma in genere come “secondo pezzo” a completamento di body con grain standard. È molto raro trovare strumenti con una tavola del genere, e non è di certo un caso che questa chitarra sia nata con un simile body e un simile manico, entrambi unici.
Nel racconto dei proprietari si evince come proprio questa chitarra fu la prima inviata a suo tempo al negozio “Helen Bell Music Store, Hamburg NY”, per presentare la nuova Stratocaster ai clienti.
E così Matteo, una volta ripulito il body alla perfezione, senza modificare la sagomatura o spessore originale, ha ripristinato la finitura con le esatte metodologie e prodotti utilizzati all’epoca, e i colori corretti rinvenuti all’interno della chitarra stessa.
Il risultato è mozzafiato e la chitarra, leggerissima, risuona come un pianoforte a coda.
Lo strumento conserva ancora i tasti originali, e abbiamo deciso di non sostituirli. È una chitarra che presenta le caratteristiche uniche delle prime Stratocaster prodotte nel 1954, infatti il body non possiede un “worm route” in posizione bridge, per cui il pickup al ponte rimane molto alto (e non è possibile abbassarlo) short skirt knob originali, con potenziometri solid shaft, come quelli in uso per le Telecaster e data body nel neck pocket invece che nella cavità del tremolo. Anche il ponte è uno dei primi prodotti, con tre fori sul lato interno del blocco di inerzia. La chitarra ha in dotazione alcune viti “a taglio”, come altri esemplari costruiti nei primi mesi del 1954.
La chitarra alloggia in una bellissima “poodle case” originale e a corredo, oltre alla fotografie dell’epoca che ne raccontano la storia, insieme alla provenance letter della famiglia del proprietario originale, possiede uno splendido e completo “case candy”, con tracolla, corde, e documenti originali del periodo.