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Il viaggio infinito e la Top5 dei desideri
Il viaggio infinito e la Top5 dei desideri
di [user #50760] - pubblicato il

Passano i decenni ma la fascinazione per le chitarre non si esaurisce e non ci abbandona. Se il mondo del gear è una giostra dei sogni, ecco i cinque strumenti che mi hanno fatto passare più notti in bianco.
Il viaggio infinito e la Top5 dei desideri
Una Jackson King-V Dave Mustaine signature

Come la maggior parte di voi - e come mi è già capitato di raccontare su queste pagine - ho posseduto un numero di strumenti piuttosto importante. Aver avuto ormai più di 100 chitarre (la Stratocaster Road Worn ’60 Olympic White del 2009 entrata in casa mia un paio di settimane fa è la numero 104), oltre a decine di amplificatori e a una moltitudine di pedali, non mi ha reso un chitarrista migliore, questo è bene dircelo forte e chiaro. Non sono un musicista più competente, né preparato (anzi, non mi definirei proprio un musicista), né il mio eventuale talento si è o si sarebbe in alcun modo sviluppato attraverso l’avvicendarsi di tutti questi strumenti. Tuttavia sono successe un paio di cose molto buone: la prima è che ho man mano affinato i miei gusti, capito cosa mi piace e cosa no, cosa è lecito aspettarsi da un particolare tipo di chitarra o amplificatore; ho imparato soprattutto commettendo gli errori grossolani, sbattendo la faccia contro acquisti o scambi incauti. Credetemi, tutto è servito. La seconda cosa buona è che il desiderio di nuovo gear è stato, contemporaneamente, motore e carburante della mia passione per la chitarra. Questo lungo viaggio nel paese dei balocchi, cominciato quando avevo 15 anni, a quasi 45 è ancora in pieno svolgimento, e se ci riflettete, la cosa ha dell’incredibile: quante passioni sono sbocciate e sfiorite in questo lunghissimo lasso di tempo? Quanti libri letti, quanti abbagli e quante infatuazioni, quanti sentimenti che sembravano totalizzanti sono appassiti, quanti impieghi che sembravano il lavoro di una vita sono ormai solo un ricordo? Invece il desiderio della chitarra, l’emozione, la meraviglia, sono rimasti inalterati, non scalfiti dal tempo.
E allora ho pensato di proporvi la Top5 delle chitarre che ho desiderato di più, quelle che mi hanno fatto perdere il sonno.
Le cinque chitarre sono ordinate "cronologicamente", cioè la prima è quella che iniziato a desiderare per prima, l'ultima è il mio desiderio più recente.

Il viaggio infinito e la Top5 dei desideri
Una National Resolectric, nata per unire il mondo dei "dobro" a quello dell'elettrica

Gibson SG Standard: avere 15 anni, non saper suonare affatto, non sapere nulla di chitarre volere a ogni costo “la stessa” di Angus Young. Doveva essere una SG, rigorosamente Cherry Red. Per me non serviva altro, non sapevo nulla di signature, reissue e compagnia. Per anni mi accontentai di repliche e sottomarche, ma alla fine una vera Gibson SG Standard sarebbe arrivata nel mio arsenale.

Esp Explorer: discorso simile a quello fatto per la SG. Era la chitarra di un mio mito - in questo caso James Hetfield - e tanto bastava a farne il Santo Graal. La Explorer dei miei sogni era bianca, ma se avessi potuto averla solo nera diciamo che non avrei fatto lo schizzinoso.

Jackson King V: aridaje, direte voi. E come darvi torto. Ma volete dirmi che l’ascolto seriale di "Rust In Peace" non vi ha scatenato la stessa compulsione?

National Resolectric: il suono di una vera resofonica, il feeling di una chitarra rock. Mi è sempre parsa la quadratura del cerchio, perlomeno in teoria. Sebbene l’abbia agognata, infatti, non l’ho mai avuta e nemmeno provata. E credo che continuerò a non farlo: ho aspettative talmente elevate che resterei in ogni caso deluso.

Martin D35: strana storia. La provai in un famoso negozio di Milano, accennai un fingerstyle alla Merle Trevis e rimasi fulminato: eccola, LA chitarra acustica. Dopo una notte da Innominato, tornai il giorno dopo con i soldi (non esattamente pochi) in una tasca e un gigantesco sorriso nell’altra. “Mi spiace, è stata venduta stamattina”. Ragazzi, sono rimasto traumatizzato. Forse è per questo che successivamente, quando ho provato altre D-35, al mio orecchio nessuna suonava come lei.

Il viaggio infinito e la Top5 dei desideri
Una Martin D-35, vero mito tra le acustiche di alta fascia

Il fatto più curioso è che in questa Top5 non compare mai la mia chitarra preferita, cioè la Fender Stratocaster. Ma di Strat ne ho (e ne ho avute) parecchie, quindi l’immaginario che riguarda questo modello è, in un certo senso, meno distante dalla realtà, diciamo che è una fantasia che non sconfina nel mito.

E ora, come sempre, tocca a voi. Com’è composta la Top5 delle vostre chitarre più desiderate? Sono desideri che avete esaudito o sfizi che non vi siete ancora tolti? Fatemelo sapere nei commenti!
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