Quello sintetizzato in questa raccolta di spartiti per chitarra, , è il periodo dei Van Halen contraddistinto dalla presenza alla voce di David Lee Roth; fase considerata da una parte incidente di appassionati, esperti e semplici fan, come il capitolo più energico, potente e creativo del gruppo. Quello in cui ha prevalso l’aspetto più heavy dell’anima rock di Eddie, e in cui la sua chitarra si è espressa nella maniera più disinibita e selvaggia, rivoluzionando, se non addirittura inventando una nuova maniera di suonare.
Degli otto brano raccolti, sono fornite le trascrizioni minuziose delle parti di chitarra di Eddie Van Halen, supportate ovviamente da tab. Prezioso strumento di studio, pratica e apprendimento un player multifunzionale a cui si può accedere on line dal sito di Hal Leonard (editore del testo) che permette di esercitarsi sui brani cambiandone velocità, intonazione, creando loop. Utilissimo.
Assieme alle parti di chitarra, sono presenti anche testi e melodie vocali. Possono aiutare a seguire meglio il brano quando si studia e permettono di ammirare la genialità di incastri e arrangiamenti tra linee melodiche vocali di Lee Roth e le sublimi orchestrazioni di chitarra che Eddie gli costruisce attorno.
La selezione dei brani è particolarmente mirata e cerca di far uscire vere chicche del chitarrismo di Eddie: brani forse meno noti ma che fotografano il genio del chitarrista di cui, uno degli aspetti più grandiosi e difficilmente riproducibili, era la padronanza ritmica. Imparare a suonare - bene - pezzi come “And The Cradle Will Rock…”. “Beautiful Girls”, “Jamies’ Cryin’…è come uscire dalla Tana Delle Tigri della chitarra rock: significa acquisire padronanza assoluta di intenzione, controllo del suono, gestione della tecnica.
Come detto, non ci sono i brani più inflazionati della didattica chitarristica legata ad Eddie (“Panama”, “Eruption”, “Jump” …) ma pezzi come “Drop Dead Legs” o “Hot For Teacher” garantiscono comunque la possibilità di misurarsi con il solismo più impossibile e alieno di Van Halen. Si apprezza, solo sfogliando le partiture, la vivacità e irregolarità ritmica del linguaggio solista di Van Halen, elemento che rende ancora straordinariamente eccitante e inafferrabile il suo linguaggio.
Un libro che ogni chitarrista elettrico moderno oggi dovrebbe avere: fosse anche solo per ascoltare le canzoni proposte seguendole allo spartito. Un libro per avere, ancora una volta, piena consapevolezza di quante e quanto importanti, siano state le innovazioni portate da Van Halen nella chitarra elettrica. E di come oggi, molte di queste, non siano più sciccherie riservate ai funamboli del rock e del metal, ma rappresentino uno standard di suono, controllo tecnico e padronanza strumentale che qualunque chitarrista blues come jazz, dovrebbe considerare.
Viceversa, per uno studente di musica, determinato e agguerrito, questo libro rappresenterà non solo una palestra utilissima quanto impegnativa, ma anche la possibilità di vivere uno dei più suggestivi viaggi possibili tra pagine alte e magiche della chitarra rock.
Come già abbiamo evidenziato per una recente , peccato per la mancanza di - anche solo una - facciata riservata a indicazioni di suono, effettistica e strumento. Aiuterebbe a studiare in maniera ancora più scrupolosa e a calarsi meglio nella parte. Ma, detto questo, un'assenza che non incide sul valore di questo testo che è eccellente.
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