La disputa legale tra Dean e Gibson ha inizio nel maggio 2019, quando , proprietaria del marchio.
Oggetto dello scontro è la Flying V, shape di cui Dean ha fatto largo uso fin dagli anni ’70.
Seguono scambi dai toni accesi, con Gibson che pretende di vedersi riconosciuta la paternità del modello e Dean che promette di difendere il proprio retaggio con le unghie e con i denti.
L’epilogo avviene nel maggio 2022, quando la corte del Texas conviene che Gibson ha ragione su tutta la linea, o quasi.
La sentenza riconosce che Gibson non ha interferito in alcun modo con gli affari di Dean e Amarillo, pertanto nessun tipo di risarcimento è dovuto. Viceversa, viene affermato che Dean ha violato diversi copyright Gibson, tra cui le forme delle chitarre Flying V, Explorer, SG e l’acustica Hummingbird.
Non viene riconosciuta invece alcuna violazione nell’impiego da parte di Dean della caratteristica paletta a due punte, simile alla Futura del 1958.
Negli stessi giorni in cui la notizia si diffonde sul web, una chitarra assai curiosa compare sull’. Il Brand President Gibson ha sfruttato spesso i social per condividere anticipazioni e dietro le quinte, come le prima creazioni del e il recente progetto nato in collaborazione con .
Ripresa in foto e fatta ascoltare anche in un video, stavolta la chitarra inedita è un curioso prototipo di Flying V con paletta Futura a due punte. Entrambi i modelli da cui la chitarra è tratta sono stati disegnati nel 1957 e registrati con successo nel 1958. La data è ben sottolineata nel post che presenta lo strumento in foto per la prima volta, dove si legge: “Oggi si testano un po’ di cose al Gibson Lab con la paletta Futura creata da Gibson nel 1958”.
Forse una coincidenza, forse un modo ironico per rimarcare le somiglianze tra i copyright Gibson e le interpretazioni Dean, la sensazione di dejavu con la Dean V è fortissima.
La corte ha riconosciuto un risarcimento di 4mila dollari in favore di Gibson, una cifra irrisoria se paragonata ai 7 milioni richiesti in origine dall’azienda. Tuttavia la sentenza è destinata a fare giurisprudenza, in quanto definisce che i modelli Gibson citati non costituiscono “forma generica” e potrebbero rimettere in discussione i - tantissimi - modelli simili proposti da marchi concorrenti, che ora rischiano di vedersi accusare - presumibilmente a ragion veduta, stando alla legge americana - di violazione e contraffazione.
A sinistra, la paletta a due punte della Gibson Futura. A destra, la Flying V. Entrambe registrate nel 1958.
Il 2019 è stato un anno turbolento per Gibson e i suoi legali. La stessa Flying V si era trovata al centro di una notizia dall’impatto considerevole, eppure in evidente contraddizione con la sentenza texana.
a Gibson sempre nel 2019, motivava: “La Flying V era senza dubbio originale al suo arrivo sul mercato nel 1958, ma non possiamo ignorare l’evoluzione del mercato nei 50 anni successivi, che è stata caratterizzata da un’ampia varietà di forme”.
In quel caso, circoscritto al territorio europeo, va considerato che la sentenza è dovuta quasi a un cavillo. Pare infatti che l’impossibilità nel riconoscere l’originalità del modello dipendesse unicamente dall’enorme ritardo con cui Gibson ha presentato domanda, un lasso di tempo sufficiente a veder sviluppare il mercato concorrente tale da far finire la “V” nel cesto delle “forme generiche di chitarra elettrica”.
La stessa cosa, a quanto pare, non si può dire per quanto accade entro i confini degli USA. |