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Tipi da sala prove: i miei preferiti
Tipi da sala prove: i miei preferiti
di [user #50760] - pubblicato il

Non ho militato in centinaia di band, ma in una decina sì, includendo anche i leggendari e irripetibili Pistole&Rose, il gruppo rock glorioso ed effimero per eccellenza, del quale ho ritenuto giusto darvi conto su queste pagine qualche tempo fa.
A proposito, se ve la foste persa, qui trovate la storia dei Pistole&Rose. Ma, oltre alle mie band (tutte amatoriali, sia chiaro), ho vissuto parecchia sala prove andando spesso a ficcanasare nelle sale altrui, per esempio seguendo mio fratello o amici vari, dai professionisti agli scalzacani, dai superconvinti ai disillusi di natura, dagli sconfitti dalla vita ai casi umani di ogni età, provenienza, foggia e dimensione. Insomma, nelle sale prove ci ho passato tante ore della mia gioventù, soprattutto tra i ’90 e i primi 2000, quando il tempo a disposizione era sempre molto, quando l’Ikea e l’ipermercato non mi riguardavano e quando d'altronde non mi tangeva alcuna esigenza che non fosse esclusivamente mia. Eccomi qui perciò, fresco fresco, a proporvi uno dei miei giochini. Quali sono i tipi da sala prove? A me ne vengono in mente alcuni e li trovate qui sotto.

Tipi da sala prove: i miei preferiti


Quello che fa dra-dra: è l'autodidatta totale. Livello di preparazione teorica: ha posseduto un libro di musica alle medie. Rimasto intonso. Croce e delizia dei compagni più preparati, in particolare quando tenta di dare spiegazioni precise (“avete presente, no, tipo quando fa draaaa. Ecco provate a fare da-draaa. Ecco sì, sì tipo queste vibes un po’ così. Vabbè tanto poi al momento ci viene di sicuro”). Confesso che io sono quello che fa dra-dra.

Quello che ha pagato: bene chiarirlo subito raga, lui ha pagato. Ha tirato fuori il grano, o comunque lo farà senza discussioni. Lui non è che lo fa pesare. Perciò non è che adesso facciamo che si viene qui in sala a chiacchierare, e che pezzi facciamo, accorcia questo, abbassa quello. Si suona, va bene? Che la sala costa e lui lavora. Come dite, ci dobbiamo mettere d’accordo su una variazione? No no no, suoniamo suoniamo, variate poi vi vengo dietro. Oh ma mi ascolti? No, tu il naso te lo soffi dopo, dai raga che mancano 57 minuti.

L'anti-sbatti: lui, di base, non può. Non può anticipare o posticipare una prova, non può portare l’acustica, non può esserci quella sera del 31 marzo anche se ce lo stiamo dicendo a luglio. Non può portare le birre, non può passarti a prendere se hai le stampelle, non può fermarsi dieci minuti per decidere insieme quale pezzo aggiungere alla scaletta. Di solito, dopo un po’, è il resto della band che non può tollerarlo e lo saluta. No dai raga siete degli stronzi però, io per questa band ho sempre sputato sangue. Sipario. 

Il visionario: lui vuole conferire alla band un’anima nuova... in base a come gli gira quel giorno, sia chiaro. Bello il thrash metal a cui ci siamo votati, ma se infilassimo in scaletta "Polly" dei Nirvana? Dite che fa brutto? Come tribute band di Vasco andiamo bene, ma "Piccola Stella Senza Cielo" secondo me piace sempre raga, fa anche un po' provocazione, ci sta, lo dice anche mio cugino Giangiulio. Perché poi il visionario si lascia influenzare da ogni soffio di vento e ti oscilla dai Genesis ai Boney M con la grazia svampita di una libellula. Voi fate sì con la testa e tirate dritto.

L’incorruttibile: a lui non si può volere male, perché è un puro di cuore. Siamo una cover band degli AC/DC? Perfetto, basta che non suoniamo "Back In Black", "Highway To Hell", "Thunderstruck" e "Shoot To Thrill" perché le fanno tutti e poi sono commerciali. It’s A Long Way To The Top? Ma stai scherzando? Senza cornamusa?! 

Siga e birrino: di suonare non gli importa nulla e non prova nemmeno a nasconderlo. La sala prove è un passatempo, una parentesi rumorosa tra un tiro e una bevutina, utile a organizzarsi la serata con gli altri. Oh, postiamo due story cone le chitarre? Hashtag #guitarlife. È l’elemento meno stressato del gruppo e vive alla giornata: non mi volete più nella band? Pacco... ok, rolliamo?

Mr Umilté: lui non vede perché dovrebbe far pesare a tutti il fatto di essere stato il primo del suo corso a Berklee. In una band siamo tutti uguali, me lo ripetevano spesso Joe Satriani e Tommy Emanuel e avevano ragione... ci vedevamo ogni giorno, forse ve l'avevo già raccontato, quando loro avevano bisogno di una dritta. Solo che io non sono capace di farle pesare 'ste cose, al posto mio un altro meno umile sarebbe sempre lì a parlarne. Io no. Anzi non vi ripeterò più di essere stato il primo dei mio corso a Berklee... il College of Music, sapete, quello a Boston. 

Questi sono i miei sette tipi da sala prove. Non vedo l’ora di leggere i vostri nei commenti!
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La storia dei Pistole&Rose
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