Fa strano raccontare urbi et orbi la propria prima volta. Ma in questo caso è giusto e oppportuno, fidatevi. Quando parlo di prima volta intendo, ovviamente, la prima edizione di SHG alla quale ho assistito (che avevate capito?). Per me, il primo contatto con SHG è stato nel novembre del 1995, 27 anni fa. Erano veramente tempi diversi: ci si telefonava sul fisso, in tasca non c'era mai il becco di un quattrino e ci si cullava in piccoli e grandi sogni, si coltivavano speranze di un futuro straordinario, fatto di tournée, di ragazze adoranti e di variopinte, sfacciate rivincite sui nostri limiti. E fu così che quel sabato io e il mio amico Cristiano (che presto sarebbe diventato un eccellente batterista), partimmo da piazzale Lotto e tentammo la fuga in tram dalla bottiglia di orzata dove galleggia Milano (parafrasando Fabrizio De Andé), spingendoci ben oltre la Barona, in direzione Ripamonti. Già perché era proprio laggiù, all'hotel Quark, che si teneva Second Hand Guitars.
Io, che di anni ne avevo appena compiuti 18, non avevo mai visto nulla di simile. A quell'epoca la mia chitarra era una HB tipo diavoletto, con un ponte simil Bigsby, mentre il mio amplificatore era un piccolo Roland a transistor praticamente privo di gain: non proprio il massimo per uno che divideva i propri ascolti tra l'hard rock degli AC/DC, i Metallica, i Megadeth e il grunge che all'epoca imperversava. Il mio suono, ammesso che io potessi dire di averne uno, non somigliava nemmeno vagamente a quello croccante dei fratelli Young, a quelli granitici di Hetfield e di Mustaine, o ai muri di fuzz di Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden.
La pedaliera Korg G1 fu il mio primo acquisto a SHG, nel 1995
Dalla mia prospettiva di newbie, quel grande salone contenente migliaia di chitarre, amplificatori e pedali, era una sorta di giostra dei sogni. Avrei voluto fare mille domande, toccare tutto, sapere tutto... poi, un po' di goffaggine postadolescenziale ebbe il sopravvento e mi limitai a guardare, ascoltare, captare pezzi di discorso, peraltro capendo pochissimo. E poi, beh, poi invidiai moltissimo. Invidiai senza ritegno quelli che vedevo avviarsi soddisfatti all'uscita con in spalla una Gibson vera (ne sognavo una da tempo) o una di quelle super-Strat che all'epoca andavano per la maggiore.
Le emozioni provate quel pomeriggio del '95 mi diedero una conferma: mi fu chiaro che, bene o male, la chitarra ci sarebbe sempre stata per me: in quel momento sperai che prima o poi potesse diventare addirittura un mestiere, ma poi i casi della vita - e la scarsa attitudine, suppongo - mi avrebbero portato altrove. Ma seppi che quello per le sei corde non era un innamoramento passeggero e che prima o poi sarebbe arrivato anche per me il giorno di portarmi a casa una Gibson o un altro strumento di livello, e che questo mi avrebbe riempito di gioia. Tra l'altro, quel giorno non tornai a casa a mani vuote, riuscii a rimediare una Korg G1, pedaliera che, nonostante gli invalicabili limiti del mio amplificatore, riuscì a dare un po' di pepe ai miei riff.
E il vostro SHG? Quante volte ci siete stati? Che storie e che ricordi avete riguardo a questa meravigliosa manifestazione? |