Spoiler: questo articolo non è di elogio (né di critica) nei confronti delle Harley-Benton, né è dedicato agli appassionati di resofoniche. È semplicemente una storiella che può interessare a tutti e che contiene una domandina in fondo.
Dunque. Avendo una forte passione per il country blues e in generale per il fingerstyle e i suoni "vecchi", anni fa appena fui in grado di permettermela comprai una chitarra resofonica di qualità, precisamente una National Delphi, cui poco dopo ne feci seguire un'altra, sempre National (stavolta con il corpo in legno), una Estralita. Se non siete "sul pezzo" con i dobro (termine che come è noto indica una precisa marca, ma che io uso in senso generico e un po' improprio, consentitemelo) diciamo che è un po' come aver avuto delle Gibson di fascia medio-alta. Poi le vendetti entrambe per motivi vari e recentemente, giusto per il piacere di avere di nuovo in casa una resofonica, ho comprato una Harley-Benton usata, pagata davvero una cretinata. Ebbene, non riesco a staccarmi da questa chitarra, che oltretutto è anche amplificata con un mini-hb, utile se volessi usarla live.
Sto dicendo che la H-B è pari alle National? Ma per carità. Che ci somiglia? Ma no, sono certo che non ci sia un solo particolare di questa chitarra che, preso singolarmente, in un 1-vs-1, possa tenere il passo di una resofonica blasonata. Ma dico, e lo confermo, che quel suono zozzo e sferragliante è quello che mi aspetto, che "io appassionato di vecchio blues e vecchio country" ho nelle orecchie, inoltre la chitarra è stata settata dal precedente proprietario con un'action particolarmente bassa, il che la penalizza (ovvio) quando si vuole usare lo slide, ma perlomeno fino al dodicesimo tasto lo strumento risulta docile, intonato e suonabilissimo.
Seasick Steve si esibisce nel 2008: suona una chitarra assemblata che monta solo tre corde, collegata a un Roland Cube 30.
Cosa voglio dire con questo? Beh, non sono certo di saperlo fino in fondo, lo ammetto. Mi vengono in mente Seasick Steve, con la sua vecchia scassona a tre corde, mezza Fender Coronado e mezza Teisco, con un pickup De Armond appiccicato con lo scotch, oppure lo youtuber Justin Johnson, che quasi provocatoriamente suona strumenti improbabili, esibendosi a volte con una vanga riadattata a chitarra. Possiamo persino estremizzare il concetto, pensando alle cigar box o ai diddley bow, praticamente bastoni con una sola grossa corda. Che è un po' come dire che, in certi contesti, un kazoo di plastica del valore di 50 centesimi può risultare molto più efficace di un sassofono che costa, letteralmente, 10.000 volte di più.
La mia riflessione può risultare tragicamente scontata, eppure assume una proiezione nuova se la applico a contesti diversi. Se è arcinoto che un gigante come Mike Rutherford (Genesis) suoni spesso una Squier da 200 euro, che Jack White abbia tenuto al collo spessissimo chitarre semiacustiche vintage (prima dell'inattesa ), che il divino bottleneck di Ry Cooder sia scivolato per anni sulle corde di Teisco e via discorrendo, beh devo dire che mi ha stupito e fatto riflettere vedere un esteta, nonché vero cultore dei suoni elettrici blues e rock come Mattia Tedesco, tenere in pedaliera con gran soddisfazione un fuzz della Behringer.
Allora, come faccio sempre, anche questa volta chiedo a voi di aiutarmi a ritrovare la bussola: vi è mai capitato di preferire strumentazione economica a quella costosa? Vi è successo di innamorarvi delle peculiarità di una chitarra o di un amplificatore che avevate sottovalutato? Fatemelo sapere nei commenti! |