“C’è la chitarra elettrica, e poi c’è la Stratocaster” sostiene qualcuno, e non è un caso se la double-cut californiana trova posto - presto o tardi - nella rastrelliera praticamente di qualsiasi musicista.
Ci si può trovare un feeling immediato o può essere un odio-amore irrisolto per chi si è formato su altri strumenti, ma restare impassibili davanti al suo sound e alla sua storia non è possibile.
Gennaro Porcelli - il bluesman col quale abbiamo condiviso una ricca giornata di chiacchiere e musica per una serie di interviste video - è gibsoniano nell’anima e nella sua collezione spiccano diverse Marvit, chitarre di liuteria ideate per riflettere la sua visione dello strumento, ma la mancanza di una Strat si faceva sentire.
Così la sua strada si incrocia con quella di una splendida Fender Stratocaster sullo stile del 1962 in una calda finitura Burst. Non lo si vede troppo spesso con quella sei-corde al collo, ma quando il set richiede le sonorità sporche, penetranti e comunque profondissime di un certo tipo di chitarrismo, eccola fare capolino.
Non poteva mancare nella nostra rassegna attraverso le chitarre che hanno scritto la storia del blues e dintorni fino a diventare icone a 360 gradi, dopo averne esplorato le radici con la , scoperto le prime evoluzioni elettriche con l’immortale e conosciuto l’interpretazione più ai suoi antipodi che si possa immaginare: la .
La Fender Stratocaster è ancora su un altro piano. Arriva più tardi nel tempo come evoluzione della Telecaster e introduce una serie di accorgimenti tecnici e sonori impressionanti che ne fanno uno strumento nuovo.
Il suo spirito non sta solo nei single coil, ma anche nei legni, la scala lunga, il manico avvitato, il ponte mobile. Non da meno è l’impiego che ne hanno fatto i suoi utilizzatori più celebri: basta sentirne una addosso per provare il desiderio immediato di strappare quelle corde con violenza come faceva Stevie Ray Vaughan, o creare accompagnamenti ai limiti tra armonia e melodia come ha insegnato Jimi Hendrix. Con una Strat in braccio, semplicemente, si è portati a suonare in un modo diverso.
Tutti gli ingredienti, da quelli costruttivi a quelli stilistici che sono ormai parte del suo DNA, concorrono a comporre una ricetta capace di fare scuola, tanto che il modello Stratocaster è oggi considerato il più diffuso in assoluto tra le chitarre elettriche. E, aggiungeremmo, il suo è un podio meritatissimo. |