Accordo: Birra Impavida: l’appassionato progetto ecosostenibile al femminile

Birra Impavida nasce dal desiderio di Dushku e Crosina di affermarsi in un panorama generalmente declinato al maschile, offrendo prodotti innovativi che seguissero un processo di produzione etico e a ridotto impatto ambientale.

Oggi, Impavida conquista sempre più consensi, grazie a iniziative mirate e bevande dalle proprietà organolettiche accattivanti. La redazione di Accordo.it ha avuto il piacere di conversare con Raimonda Dushku vista la presenza del marchio all’edizione 2023 di SHG, il 18 e 19 novembre presso il Palazzo delle Stelline.

Ci saranno nuove birre in fiera?
Sì, siamo davvero entusiaste all’idea di presentare al pubblico di SHG le nostre birre. Presenteremo sei bevande diverse, tra queste, la nostra Pils, la Lager rossa con malto tostato dal profumo e dal sapore caramellato di nome Vivienne, dedicata a Vivienne Westwood, le nostre IPA: la Chain Breaker di ispirazione californiana più bilanciata, la Tropic Thunder dal profumo intenso e la Pacific Cold IPA. Infine, pensavamo di proporre la nostra Free Solo e almeno una versione gluten free delle nostre birre di punta.

Ospiterete una degustazione di Impavida?
Assolutamente sì! Ci sarà più di una degustazione. Accoglierò personalmente il pubblico insieme al nostro mastro birraio. Invitiamo i partecipanti di SHG a sentirsi liberi di chiedere informazioni in merito alle nostre birre tutte le volte che vorranno. Il nostro stand può rappresentare una pausa preziosa per godersi al meglio tutte le esposizioni presenti in fiera.

Come avete intenzione di presentare Impavida a una pletora di chitarristi e appassionati?
Con il massimo dell’energia che possiamo esprimere! Vogliamo farci conoscere personalmente, andando incontro ai vari stand. Sono sicura che sarà un enorme successo: un momento di festa meraviglioso per noi e per il resto dei partecipanti. Porteremo le nostre storie, i nostri colori e i nostri volti, rappresentando una birra artigianale fatta con rispetto per il settore e l’etica del lavoro, amore e creatività. Il pubblico di artisti apprezzerà sicuramente queste qualità.

Quali sono le fonti di ispirazione dietro le vostre birre?
Sicuramente, abbiamo fonti di ispirazione molteplici. Intendiamo rappresentare gli stili che preferiamo maggiormente e che pensiamo possano risultare interessanti da gustare. Ci ispiriamo al parere di amici e consumatori, ai nostri stessi gusti, ai viaggi e ai birrifici dei Paesi che visitiamo, in modo da comprendere le reinterpretazioni dei nuovi e vecchi stili. Siamo influenzati anche dalle materie prime, soprattutto quando ci troviamo di fronte a combinazioni di elementi del tutto nuove. La fonte di ispirazione principale, però, rimane il pubblico. C’è un bel po’ di vocazione artistica, permettendo a qualsivoglia stimolo di ispirarci. Inoltre, le nostre birre vengono spesso studiate in funzione di particolari abbinamenti con piatti di cucine diverse.

Pensando al futuro, immaginate Impavida come un brand destinato alla grande distribuzione o intendete preservare l’attitudine underground del marchio?
Crediamo sia possibile trovare un compromesso tra lo spirito artigianale underground del marchio, inserendosi in una nicchia di mercato. Tuttavia, Impavida non nasce dal desiderio di un birraio di far crescere la propria attività. Questa birra è fatta per le persone. La nostra missione è quella di creare una birra per tutti e, per questo, la grande distribuzione potrebbe rappresentare un veicolo importante, in modo parallelo alla linea principale costituitasi per il brand. Potremmo sviluppare bevande specifiche per il pubblico di massa, rivolte a persone che, istintivamente, non si affiderebbero a un birrificio artigianale, ma che ci farebbe piacere coinvolgere, visto che l’Italia occupa soltanto il 3% di questo mercato al giorno d’oggi.