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Shuffle 06: il ritorno di Joey Landreth, Wilco, White Denim e Body Count
Shuffle 06: il ritorno di Joey Landreth, Wilco, White Denim e Body Count
di [user #65794] - pubblicato il

Sono passati poco più di 10 giorni dall'ultima puntata di Shuffle, ma le uscite discografiche non si fermano mai. Ecco perché anche oggi andiamo ad esplorare una selezione di soltanto alcune delle tantissime nuove uscite delle ultime settimane.
The Bros Landreth Bird On A Wire/The Christmas Song (Birthday Cake Records, 20 novembre 2024)
Nell’arco degli ultimi cinque anni il nome di Joey Landreth è arrivato alle orecchie dei chitarristi di tutto il mondo. Il motivo è semplice, ed è il suo suono. Indubbiamente sconosciuto in Europa prima delle sue comparsate nei canali YT più in voga nel mondo chitarristico, oggi Joey Landreth è uno di quei personaggi in grado di far rizzare i peli sulle braccia a qualsiasi amante della chitarra. Se dopo aver sbavato per le sonorità che lo contraddistinguono si è approfondito un po’ della sua discografia, si è scoperto però che al bellimbusto di Winnipeg, Canada, piace immergersi spesso in mondi sonori molto più tenui e pacati di quelli che solitamente si associano alle distorsioni corpose e potenti che lo hanno portato alla fama. Tra i mesi di novembre e dicembre Joey Landreth e suo fratello David sono tornati a farsi ascoltare dietro il nome di The Bros. Landreth (il loro ultimo album, Come Morning, risale al 2022) con ben due nuove uscite, due cover nello specifico. La prima è una reinterpretazione di Bird On A Wire di Leonard Cohen, eseguita con sole voci e organo, mentre la seconda è un grande classico firmato da Mel Tormé e Robert Wells e reso famoso dal King Cole Trio, The Christmas Song. Con le festività dietro l’angolo, Joey Landreth potrebbe aver appena sfornato la giusta colonna sonora per domenica 8 dicembre, quando il vostro albero di Natale sarà finalmente ufficializzato. 



Defeated Sanity Chronicles Of Lunacy (Season of Mist, 22 novembre 2024)
Intenso è probabilmente l’aggettivo più calzante. I blast beat di Amputationsdrang aprono Chronicles Of Lunacy, nuovo lavoro in studio dei tedeschi Defeated Sanity. È una proposta per chi ama il death metal più tecnico, e soprattutto per chi ama il suono di batterie dalla produzione molto pungente. Vaughn Stoffey, chitarrista che fino a poco tempo fa era in forze alla band soltanto in sede live, ha ufficialmente messo le radici nella lineup con Chronicles Of Lunacy. Preparatevi a chitarre con un'equalizzazione che definire a V, sarebbe a dir poco riduttivo. Un album perforante.



Múr Múr (Century Media, 22 novembre 2024)
Che sorpresa i Múr, perlomeno per chi scrive. È molto probabile che l’Islanda sia il luogo dove black e post metal si incontrano, ed è così anche perché si tratta del paese di nascita dei Múr. Band metal dalle tinte atmosferiche che fondono elementi black, folk e post-rock, senza però togliere spazio a momenti dal tasso di preparazione tecnica molto elevato. Così come già visto con svariate band provenienti dalle lande islandesi, i testi fanno orgogliosamente sfoggio della lingua nativa del gruppo. Quest'ultimo assomiglia pericolosamente ad una riuscitissima fusione di Sigur Rós, Deafheaven e Sólstafir.



James Vincent McMorrow Rent California (Mahogany Books LTD, 29 novembre 2024)
Con il suo solito cantautorato raffinato, apparentemente leggero, ma dalla carica emotiva fortissima, James Vincent McMorrow rapisce senza mai avere la necessità di strafare. Dopo aver pubblicato Wide Open, Horses a giugno scorso, il nuovo ep prende il titolo di Rent California, ed è composto da tre brani nei quali arrangiamenti minimalisti e atmosferici mettono in gran risalto la voce dell'artista con una poetica che richiama l'estetica malinconica che ha caratterizzato gran parte del suo lavoro recente. Il brano Glu può essere un buono spunto per iniziare a esplorare una discografia che ad oggi vanta una decina di album. Un ascolto perfetto per passeggiate mattutine quando il viso si bagna di nebbia sottile.



Wilco, Hot Sun Cool Shroud (Legacy, 29 novembre 2024)
Nel 2023 vede la luce Cousin, tredicesimo album firmato da Jeff Tweedy e dai suoi Wilco, ed oggi la band torna con un EP di sei tracce che funge da diretta prosecuzione del precedente LP. Hot Sun Cool Shroud riprende delle tracce avanzate proprio dalle session di Cousin, e le completa per dare vita ad una nuova proiezione di quella famosa proposta terra-terra, ma al contempo avventurosa dal punto di vista sonoro, e ricoperta da abbastanza strati da rivelare sempre qualcosa di nuovo a ogni ascolto. Le distorsioni acide di Livid, e la ritmica trottante di Annihilation possono sicuramente attrarre anche i più diffidenti.



Body Count Merciless (Century Media, 29 novembre 2024)
Cosa ci fanno David Gilmour e Ice-T nella stessa frase? Il chitarrista dei Pink Floyd non è ancora approdato su Law & Order insieme al rapper californiano, e infatti questa strana unione è merito di Merciless, nuovo album dei Body Count. La band rap-metal di South L.A., che vede Ice-T affiancato dal buon Ernie C alla chitarra, si è lanciata in una reinterpretazione alquanto avventurosa del grande classico dei Pink Floyd, Comfortably Numb. Per l’occasione lo stesso Gilmour è stato chiamato in causa per fornire le parti di chitarra solista alla nuova versione del brano, ma non aspettatevi nulla di ciò che già conoscete di Comfortably Numb. Sicuramente una cover da prendere con la giusta cautela, un po’ come tutto l’album: non adatto ai deboli di cuore.



VA Aqualung Redux/Best Of Jethro Tull Redux (Magnetic Eye Records, 6 dicembre 2024)
Nel corso degli anni Magnetic Eye Records ha reso omaggio a molti grandi nomi del rock e del metal, con compilation cariche di cover e revisioni dal piglio estremamente heavy. I Jethro Tull passano oggi sotto lo stesso tipo di trattamento, e lo fanno con ben due pubblicazioni. La prima è dedicata al capolavoro Aqualung, in quest'occasione reinterpretato da Motorpsycho, Huntsmen, The Well, Osi And The Jupiter, The Sword e molti altri ancora; la seconda è una raccolta del meglio dei Tull, che vede all’opera nomi quali Hashtronaut, Elephant Tree, Oceanlord, Mr. Bison e Sweat. Solo per fan dalla mentalità aperta.


White Denim 12 (Bella Union, 6 dicembre 2024)
Una delle band più avventurose del panorama alternative compie un nuovo passo nell’ignoto con 12, ipercinetica proiezione di un progetto che dopo la pandemia è riuscito a trovare nuova linfa per alimentare una fucina creativa fra le più movimentate. 12 porta i White Denim ad abbandonare un po’ l’anima roots che aveva contraddistinto le produzioni passate, per abbracciare qualcosa di più meditato, stratificato, e - perché no? - intricato. Il sole della California, dove il leader della band si è trasferito durante il break pandemico, risplende sulle dodici tracce di 12. L'album non smette comunque di attingere a quella vena malinconica che da sempre fa da contraltare alle melodie accattivanti che i White Denim sanno sfornare. Un misto di legame con il passato e di tendenza al tuffo oltre lo steccato. Esemplari. 



No Cure, I Hope I Die Here (SharpTone, 6 dicembre 2024)
Un EP di sole otto tracce, ma al contempo una pubblicazione dall’impatto pari a quello di un asteroide. Band hardcore originaria dell'Alabama capace di combinare un'intensità sonora grezza e viscerale, guidata da una radicata etica DIY. Il debutto della band, I Hope I Die Here, esplora temi come la crescita personale, la critica sociale e le difficoltà vissute nel sud-est degli Stati Uniti. Ogni tematica è affrontata con un approccio dilaniante, addirittura efferato.



The Sheepdogs Hell Togheter (Right On, 6 dicembre 2024)
Basterebbe la sola l’ironia del titolo per convincere chi scrive a indugiare nuovamente nelle trame maliziose dei canadesi The Sheepdogs... Ma poi il nuovo EP cucina un rock n roll leggero, dall’anima inzuppata di soul e gospel, e si fa bello di alcuni fra i cori più accomodanti che la scena southern moderna può vantare. Now Or Never e Jereboam sono un tuffo in praterie sconfinate, dove il duro lavoro si accompagna con grandi sorrisi e olio di gomito versato su sonore pacche di conforto. Risuonano echi di Allman Brothers, di Skynyrd leggiadri,  di Wet Willie e The Marshall Tucker Band.



Out Of/Into Motion I (Blue Note, 6 dicembre 2024)
Gerald Clayton, Joel Ross, Immanuel Wilkins, Kendrick Scott, e Matt Brewer sono i soliti noti nascosti nel supergruppo Out Of/Into. Nati durante il tour celebrativo per l’85° Anniversario della Blue Note, gli Out Of/Into sono una sorta di ponte fra ciò che ha segnato la storia della label, e tutto ciò che nasce quando al processo compositivo/improvvisativo non vengono poste limitazioni di alcun tipo. In Motion I l’armonia si piega, si riforma, rischia di rompersi, ma solo per poi salvarsi sul limitare del precipizio, e lo fa con una conduzione strutturale che riesce - sempre e comunque - a calcare tutti quegli elementi che il nome Blue Note chiama a sé in maniera naturale.



Crippled Black Phoenix The Wolf Changes Its Fur But Not Its Nature (Season Of Mist, 6 dicembre 2024)
"Il lupo perde il pelo ma non il vizio" e figuriamoci se proprio un progetto navigato come quello dei Crippled Black Phoenix non ha saputo trasformare questo detto tanto famoso in un mantra. Il vizio dei CBP, in questo caso, è quello di voler mantenere sempre vivo un catalogo che ha fatto breccia sia nei cuori dei progster più radicali, sia in quello di chi trova giovamento umorale in sonorità più vicine all’ambito alternative. The Wolf Changes Its Fur But Not Its Nature è una raccolta di brani dei Crippled Black Phoenix provenienti dai primi anni spesi con Invada Records. Ogni traccia scelta è stata ri-registrata e rivisitata per l’occasione, anche grazie all’apporto di ospiti ed amici che hanno avuto un ruolo cruciale nella storia del gruppo. A braccetto con The Wolf Changes Its Fur But Not Its Nature troviamo anche Horrific Honorifics Number Two (2), raccolta di cover composta da brani scelti fra i più influenti per la band e la sua carriera.

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