La serata al M.E.M. live è stata quanto meno M.E.M.orabile.
Arriviamo curiosi e affamati. Ma prima affamati. C'è un tavolo riservato per noi, il Cabernet è già stappato e noi disintegriamo 2 cestini di pane a velocità Mach 2. Sul maxi schermo si srotola un inutile DVD che ritrae un concerto di all stars che suonano uno sopra l'altro e si divertono solo loro: Santana col suo solito suono gutturale che-non-mi-è-mai-piaciuto, McLaughlin con la più brutta chitarra della terra, per giunta bassa in mix, che non si sente niente, coriste nere che agitano scompostamente fianchi e cembali, e Chambers che prende a sberloni la DW con una forza che basterebbe a smantellare un rompighiaccio.
Poi arrivano antipasti, primi, secondi, la porchetta con le patatine porfido-croccanti. Ok, siamo cinque cinghiali sazi, ma ora disperatamente affamati di power trio.
Mike & company non hanno fatto tanti complimenti, e sono partiti a tradimento con una spavaldissima versione di "I'm buzzed", seguita a ruota da "That day". Di lì in poi è stata una mitragliata di emozioni e Mike non si è davvero risparmiato. A tre quarti di concerto, il "perticone" ha cominciato a girarsi verso l'OD100, aumentando progressivamente il volume del canale 2/3, fino a portarlo a 6.
Scatto foto così vicino a lui e alla 4X12 che vomita lava, che le orecchie si organizzano in sindacato.
Alterna la strato nera, massacrata e bellissima, con la Suhr Landau sunburst. Non si sa qual è la più bella. Tra Chris. Matteo e me c'è disputa. Ale opta per il voto segreto, Davide è scrutatore esterno, tanto lui è tastierista..
Gary Novak è una forza della natura e sostiene alla minuziosamente Mike nei suoi mille cambi di dinamica da "demolisco grattacieli a calcioni" fino a "sfioro i petali di un'orchidea col pensiero". Mille suoni con le dita magiche, il plettro sparisce a volte tra indice e medio, a volte in bocca, poi torna ad armare la destra che si sposta continuamente dal ponte al manico, al selettore a 5 posizioni. Il ragazzo non sta fermo un'attimo, eccheccazzo!
Nell'ultimo brano invita la moglie Karen a cantare per noi un brano pop, svelando così le intenzioni di realizzare un progetto che vede proprio la simpatica biondona protagonista delle tracce vocali. Canta niente male. Mike sfodera un solo killer, molto pop, dopo una serata di geniali stravaganze Hendrix/Vaughn/Landau/Gesùcristo. Condisce tutto con i suoi repentini cambi di pick up, accendi-spegni l'SCH-1 e dosa il volume col pedalone Boss. Il wha-wha Clide McCoy rosso è il mezzo che trasforma i micidiali licks in ruggiti di alligatore incazzato. Mike sembra non avere limite quando parte: il solo è una rampa infinita, ha un'escursione dinamica grande come l'oceano e non si può fare altro che stare incollati a guardarlo e sentirlo rendere giustizia a tutti noi...che vorremmo saper parlare così bene il "chitarrese".
Finisce che viene fuori, stringe le mani, firma autografi. Allora indosso la faccia-di-culo, sfodero la Tyler classic nera, gli porgo il marker e lui me la firma sul retro della paletta. Bene, ora è convalidata.
Tutto è stato perfetto, anche la pioggia noiosa e incessante del viaggio di ritorno, che ha disinfettato le orecchie ed il cuore ancora sanguinanti, e ci ha inghiottiti come un buco nero, sparandoci a casa morti di sonno, vivi di musica.