Ho latitato un po' ultimamente.
Sono stato colto da un periodo di fortissimo scoglionamento esistenziale. Tornare a casa per le feste non ha fatto altro che alimentare i miei dubbi: una parte di me ha gia' deciso, dopo 5 anni di vagabondaggio e' ora di tornare alla base. L'altra parte di me ha anche lei deciso: si torna a Budapest, dove ho vissuto la parentesi piu' felice della mia pigra esistenza. Poi c'e' un'altra parte che ritiene che, nonostante la crisi contingente, il mio futuro e' qui...
Insomma, come nel famoso dilemma, faro' la fine dell'asino che muore di fame perche' e' indeciso sulla mangiatoia alla quale avviarsi.
E in piu' mettici i problemi logistici di un altro trasloco internazionale (sarebbe il terzo in due anni), la chiusura di tutti i conti, contratti e menate varie.
E in piu' mettici che poi se torno dove vado? dai miei?
E mettici anche che trovare un lavoro...
E quindi eccomi qui, nel dubbio mi fumo un altra sigaretta.
P.S.
Ho comprato Chinese Democracy e l'ho ascoltato a lungo per capire che si tratta di una mezza puttanata. Sconclusionato, mischia troppi stili, non ha una direzione. Si sente che ci ha messo 15 anni per farlo, un disco che appena uscito suona gia' vecchio.
Stasera vado a vedere Che: Part 1.
Spero tanto, ma proprio tanto, di non uscire deluso.