di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 28 gennaio 2010 ore 10:15
Ciò che fa grande il Namm è la possibilità di vedere e toccare tutto. L'atteggiamento aperto in quasi tutti gli stand, la possibilità di staccare dal muro ogni chitarra e mettersi a suonarla, l'attenzione speciale dedicata a chi fa parte del mondo dell'informazione sono valori inestimabili. Certo non è facile restare lucidi passando dalla Cabronita alla 000-45, dalla Legacy alla Steve Vai, dalla Adamas alla J-45, un bombardamento di suoni e feel che si incrociano e si sovrappongono, dopo un po' si livella tutto. O quasi. Ci sono alcuni strumenti che - per la loro qualità assoluta - restano comunque una spanna sopra, ti colpiscono per quanto frastornato tu sia e restano impressi. Tra questi, tutti i prodotti di Mr. John Suhr, tra i più affascinanti di questo Namm.