di Marcello Greco [user #21] - pubblicato il 07 novembre 2001 ore 15:02
Quale soluzione adottare quando in gruppo serve un suono di
chitarra classica eludendo i problemi connessi all'utilizzo di questo
strumento, specie quando si suona dal vivo?
E' l'interrogativo a cui devo rispondere, visto il notevole uso che ne devo
fare grazie alla mia nuova esperienza musicale.
Ho pensato dapprima alla mia chitarra classica con l'applicazione di un
pick-up mobile, ma si tratta di una soluzione estremamente scomoda, oltre
che infelice.
Il montaggio di un hardware stabile richiede invece fori e scassi, troppo
dolorosi da sopportare; ma neanche questa sembra la soluzione ideale.
Altra ipotesi è quella più semplice di microfonare la chitarra, ma per me è
un compromesso inaccettabile, in quanto bisogna suonare sacrificati, stando
attenti a non toccare il microfono ed a mantenere sempre la stessa distanza
da esso.
Infine i limiti fisici della chitarra classica, la tastiera poco
accessibile per fare assoli oltre il dodicesimo tasto, le dimensioni dello
strumento ed il resto mi hanno spinto a guardare più avanti e cercare una
soluzione che bilanci buona sonorità, da un lato, e praticità e versatilità
dall'altro.
Subito il pensiero giunge ad un marchio che da anni cerca di venire
incontro a queste esigenze: GODIN.
Così ho provato il modello ACS, corde in nylon, con microfoni..... sotto le
sellette.
E' una solid body con corpo in mogano e top in acero canadese, tastiera in
ebano, ponte in palissandro, manico in mogano, pick-up esafonico interno
con presa midi da collegare (se si vuole) ad un convertitore.
La mia maggiore perplessità riguardava il dubbio che una solid body potesse
emulare in maniera soddisfacente il suono di una chitarra acustica (o
classica come in questo caso). Di questo parlerò dopo.
Le corde sono un po' alte per dare più risonanza e la prima impressione che
ho avuto appena l'ho imbracciata era che fosse un pò scomoda l'esecuzione.
Ma non è così. Nonostante l'action alta è uno strumento molto agevole da
suonare e già senza che sia amplificata la risonanza si sente, c'è.
La collego: il suono mi piace, è grosso, dinamico, mette in risalto il
tocco. L'elettronica dispone di cinque controlli a slitta e tre(?) pulsanti
che non so a cosa servono. Gli slide sono destinati all'equalizzatore
(tre), al controllo volume (uno) dell'uscita analogica ed al controllo
dell'uscita midi (uno). L'equalizzatore agisce efficacemente sul suono e
consente di colorarlo a proprio piacimento. Con gli altri due slide
(controlli sulle uscite) è possibile miscelare il suono di chitarra
classica con quello del sinth o di esludere uno dei due.
Da sottolineare come il pick-up esafonico risponda bene al tocco, non ci
sono note non rilevate o spezzate.
Per concludere si tratta di uno strumento che soddisfa le mie esigenze e
che offre tante applicazioni, anche dal vivo, grazie al sistema midi, senza
la necessità di complicarsi la vita.
Ma c'è qualcosa che non mi ha del tutto convinto, e riguarda il suono: è
bello, riproduce fedelemente il suono di chitarra classica ma c'è un po' di
freddezza. Però dobbiamo essere ben coscenti che lo strumento in questione
non è una chitarra classica, e che il risultato ottenuto ha già del
sorprendente e comunque ha colto nel segno, come dicevo prima, riuscendo a
risolvere il problema di cui ho parlato nel preambolo.
Il limite ora rimane il prezzo che, visto il materiale impiegato e l'ottima
realizzazione, non è sproporzionato ma resta comunque alto, almeno per me.