Come narrato nel precedente post, il martedì sono condannato a guardare X-Factor, almeno fino a quando mi passa l'abbiocco da carboidrato, in quanto la mia dietologa mi ha sostanzialmente vietato la carne ed i latticini.
Ieri, però, c'era la nazionale, ed in quanto calciofilo, mi pregustavo già una partita divertente, anche perché la Serbia è una formazione che garantisce partite mai noiose. Per cui torno dal lavoro, vado a correre, doccia, cena e divano. E' un peccato che invece che giocare a calcio, i commentatori TV raccontano di uno stadio in balia di un'ottantina di tifosi (meglio dire animali) serbi, che per divertirsi e sfogarsi prendono come capro espiatorio la propria nazionale, che aveva perso ignominiosamente la precedente partita.
I commentatori rendono tutto con tono da tragedia greca, mischiando (a volte con enfasi esagerata) nazionalismo dell'ultim'ora e saggezza, infilandoci dentro anche la solidarietà ai soldati morti di recente (nulla in contrario, però i funerali di stato ai muratori che muoiono in cantiere non li fa mai nessuno) ed evitando di politicizzare troppo la questione.
Quando però si parla di sport mi viene il latte alle ginocchia. Sembra che noi italiani abbiamo solo tifosi educati, cortesi ed affidabili, mentre tutti sanno che le curve degli stadi sono da decenni il porto franco in cui tutti i facinorosi ed i teppisti d'Italia si sentono autorizzati a fare quello che gli pare. Vabbè, andiamo oltre.
A un certo punto i cronisti chiosano sui valori ed etiche, e concludono con un laconico "alla fine i veri vincitori sono i teppisti, lo sport ha perso".
Ecco secondo chi ha vinto e chi ha perso davvero:
- Ha vinto la nazionalità italiana: 3 a 0 e senza fare la fatica di giocare. Che culo.
- Ha vinto la destra estrema: perché, innanzitutto, bisogna dire che gli ultrà bosniaci erano tutti ultra-nazionalisti (si chiamano affettuosamente tra di loro "Le tigri di Arkan", noto sterminatore e pulitore etnico). Inoltre hanno pure vinto i razzisti di destra di tutta Europa, che sostengono che i bosniaci, ed i balcanici in generale, sono tutti degli animali. Regalone all'intolleranza, come se ce ne fosse bisogno.
- Ha pareggiato la polizia italiana. E' andata in svantaggio quando si è capito che aveva permesso di entrare in uno stadio a un centinaio di bestie armate di spranghe, bengala, fumogeni e tronchesi. Per fortuna hanno gestito con intelligenza la fase intermedia della faccenda, salvo poi contenere la guerriglia urbana in modo sufficiente (niente morti, pochi feriti, nessuno tra i i civili). Pareggio all'ultimo minuto, ma che fatica...
- hanno straperso le intelligence serbe ed italiane. I nostri 007, che ci preservano da migliaia di attentatori islamici, che in teoria ci stanno mettendo bombe sotto il culo ogni giorno, che contrastano magnificamente la criminalità organizzata, hanno permesso di entrare nel paese, e di farli agire a loro piacimento, a 100 criminali 100, visibilisissimi e rumorosi, e che peraltro avevano già da giorni dichiarato quello che avrebbero fatto, chiamando adunate on-line e quant'altro. Siamo in una botte di ferro! Vorrei che Maroni, coi suoi occhialetti rossi, venisse in TV a spiegare come è stato possibile tutto ciò.
- Per una volta hanno vinto i tifosi italiani, che hanno mantenuto un comportamento dignitoso quasi sempre, tranne un po' troppi fischi (ma in fondo è un peccato perdonabile) all'inno bosniaco. Stavolta, signori.
Alla fine, passato l'abbiocco da pasta, ho ripreso mano il libro di Roth (un signor scrittore) che sto leggendo, e mi sono immerso tra divano e letteratura. Almeno l'epilogo della serata non è stato pietoso.