E' logico, quando c'è una manifestazione di gente piuttosto incazzata, che succedano casini. Non ne sono immuni paesi dalla consolidata tradizione democratica, basti pensare a cosa hanno combinato gli studenti inglesi (anche quelli ricchi, c'era pure in mezzo il figlio di David Gilmour) quando il governo ha triplicato di botto le tasse universitarie.
E' non serve neanche tanto incazzarsi, tipo Alemanno o Maroni, perché, se si tiene in galera la gente che, certamente sbaglia a spaccare tutto, ma in nome di cose giuste (tipo il diritto allo studio ed al lavoro), succede che la gente si incazza ancora di più.
http://www.repubblica.it/politica/2010/12/17/news/maroni_scontri_evitate_conseguenze_pi_gravi-10311452/?ref=HREA-1
La constatazione più matura l'ha fatta Vendola qualche sera fa: i partiti non c'entrano niente con i tumulti di piazza (anche perché, dico io, i partiti hanno perso ogni rappresentatività, in qualsiasi ceto ed ambito sociale); quello che i partiti dovrebbero fare è buona politica, in modo che la gente non debba rassegnarsi alla violenza come unico sistema per evidenziare le proprie istanze.
Gli studenti delle superiori di oggi sono nati negli anni'90. Il muro era già caduto da un bel pezzo, il PCI non esisteva più da anni, il Partito fascista da 45-50, e, soprattutto, hanno sempre vissuto avendo Berlusconi al governo o all'opposizione. Non hanno furore ideologico, anzi, sarebbero felici di votare a destra, se la destra facesse il loro interesse. Il problema è che questa destra sta scientemente cercando di limitare il diritto di studio, e di conseguenza, gli studenti si incazzano.
Ai disordini tipo quelli di Roma, purtroppo, bisognerà farci l'abitudine, anche perché la destra è succube di Berlusconi, e la sinistra è in evidente stato confusionale, e non hanno né la voglia né i mezzi intellettuali per evitare che si regalino le istanze di studenti, precari e disoccupati agli agitatori di piazza.
Posso solo sperare che nessuno incendi la mia macchina (cosa peraltro assai improbabile, considerando che vivo in un paese di campagna e lavoro fuori città), per il resto, il peggio ha da venire.