L'operazione detta di "coronatura", cioè quella operazione fatta per restituire un profilo arrotondato al dorso dei tasti una volta proceduto alla rettifica/spianatura degli stessi dopo la posa sulla tastiera, è sempre necessaria e imprescindibile?
A rigor di logica, e da improvvisato bricolagista chitarristico del mercoledì, direi assolutamente di si. Altrimenti si correrebbe il rischio, soprattutto a fronte di una rettifica che abbassi di molto l'altezza dei tasti, di trovarsi con un'area di appoggio della corda sui medesimi troppo ampia che potrebbe pregiudicare l'intonazione della tastiera.
Giusto? Mi pare una tesi ragionevole.
Eppure, mentre scrivo, sto osservando la tastiera di una Gibson Les Paul Custom confrontandola con quella di una Fender acustica. Mentre nel secondo caso i tasti sono stati, in maniera evidente, riportati ad una foggia perfettamente "stondata" dopo la rettifica, nel primo, i tasti (di molto abbassati e portati a meno di 2 mm dal piano della tastiera) non mi paiono particolarmente "coronati". Anzi, mi sembra che l'operazione non sia stata fatta in alcun modo; i tasti sono decisamente "piatti" ed offrono alla corda una superficie di appoggio molto ampia, di quasi 3 mm.
La scelta è evidentemente deliberata, ma non me la spiego fino in fondo.
E' forse una questione legata al fatto che, in corrispondenza del punto in cui la corda tocca il tasto, rispetto al suo esatto asse, è comunque concessa una piccola/grande possibilità di approssimazione tale da non pregiudicare l'intonazione di una tastiera?
Non saprei, è curiosa la cosa. Che ne dite?
P.S. - Parlo di due strumenti usciti così dalla fabbrica, mai toccati ne "refrettati".