Di certo non è facile tornare dopo un così protratto periodo di assenza,visto anche lo scritto a seguire non sarà tra i più allegri da me proposti.Ma il mio istinto mi porta,nella consapevolezza di voler lasciar traccia,di un percorso terreno ormai venuto meno,in un pur umile pensiero,ma proiettato all'alto.Io so di ricordi vissuti nella spensierata irresponsabilita,so dell'arte,la quale sempre tiene a suo cospetto quella follia che rifugio dei saggi si dice diventi,so di momenti nei quali é giusto se non obbligo soffermarsi ad ascoltare anche colui o colei esterni visionari concetti,se ogni essere vivente è un mondo non può essere il nostro superficiale egocentrico percepirlo a renderci sordi,so della vita che sacra essa è,sempre.Ma non so di dolori così profondi da rendere ostinati coloro decidono di chiudere la partita prima il suo natural scadere,non so di sfortune cosi profonde da rendermi totalmente cieco dinanzi a scelte drastiche e non so non ho certezza,nostante il mio spirito,di cio si possa attendere una volta lasciato questo mortal vestito.Ma voglio,senza il giusto e lo sbagliato,senza che nessuno pur in lacrime osi condannare,tu ora abbia trovato quella serenita talmente negata da diventar miraggio,voglio quel fiore che nel tuo nome è racchiuso rinasca in un non so dove e non so quando ma rinasca Iris per trovare tutto ciò,prima la via,e la tua scelta poi,in questo tempo hai visto negato.Luce Iris sii Luce.Con affetto.Luca