Scale a tre note per corda: da Paul Gilbert a Andy Timmons
di redazione [user #116] - pubblicato il 20 maggio 2019 ore 07:00
Nel mondo della chitarra, gli anni '80 sono stati un periodo di grandi innovazioni tecniche, principalmente rivolte al metal. Tra gli elementi più innovativi e rivoluzionari, l'introduzione delle scale a tre note per corda che hanno permesso di riditeggiare o organizzare in maniera ordinata e funzionale a un playing moderno e meccanico tutto il materiale scalare esistente,
Andy Timmons è un chitarrista il cui fraseggio e playing attuale sono sempre più calati nel blues e in un approccio tradizionale, di estrazione in gran parte pentatonica.
Eppure, quando gli abbiamo chiesto di spiegarci la sua maniera di visualizzare le scale, Timmons si è rifatto a un impianto a tre note per corda.
Timmons, infatti, è un chitarrista che si è formato negli anni '80, periodo nel quale tali scale eranouno degli elementi più moderni su cui poggiava il playing di chitarristi come Vai, Malmesteen, Satriani, Gambale. Due ottimi metodo pee conoscere le scale a tre note per corda, sono "Improvisation Made Easier" di Frank Gambale e, in ambito più rock shred, uno dei migliori metodi didattici di sempre: Intense Rock di Paul Gilbert.
Intense Rock è il primo video didattico di Paul Gilbert.
Questo metodo è diventato un vero classico della didattica per chitarra moderna nonché un must assoluto per chi negli ultimi vent’anni ha studiato shred.
Chitarristi come John Petrucci o attuali solisti di punta della scena metal odierna come Jeff Loomis o Cris Broderick lo citano come uno dei metodi più importanti su cui hanno studiato.
Nonostante l’intenzione e la proposta musicale di Gilbert in questo video siano decisamente improntate al metal e al virtuosismo, i contenuti e la metodologia con cui sono proposti sono di una chiarezza esemplare e ne fanno uno dei metodi migliori per capire e studiare la scale a tre note per corda.
Questo genere di disposizione delle note permette di automatizzare e rendere meccanico il movimento della mano destra; la disposizione sempre uguale delle note consente alla mano destra di non dover riorganizzare a ogni cambio di corda l’ordine della pennata.
Inoltre, per la mano sinistra, è più facile visualizzare dei pattern geometrici di sei note sviluppati su set di due corde che possono essere sviluppati sia in senso verticale, orizzontale che diagonale. Tutti elementi che favoriscono una maniera di suonare più organizzata e veloce.
Soprattutto però, con questo metodo, Paul Gilbert aveva il merito di essere riuscito a ripensare all’interno di un linguaggio tecnico strutturato e supportato da una profonda coerenza metodologica, tutto il rivoluzionario apporto di novità introdotto da chitarristi come Van Halen, Rhoads, Malmsteen. Se nel fraseggio di questi chitarristi era presente una componente di selvaggia anarchia e geniale sregolatezza metrica e stilistica, ora nella didattica di Gilbert, queste componenti venivano riordinate e inquadrate in schemi così precisi da poter finalmente diventare oggetto di uno studio più facilmente organizzabile.