di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 01 luglio 2012 ore 11:19
Cento anni fa nasceva Woody Guthrie, uno dei più grandi artisti americani dello scorso secolo. Morto in un ospedale psichiatrico a soli 43 anni, ha lasciato musica ancora oggi incredibilmente attuale, influenzando profondamente artisti come Bob Dylan e Bruce Springsteen.
Chiuso a soli 31 al Greystone Park Psychiatric Hospital di Morris Plain, New Jersey (con la frettolosa diagnosi "alcolismo e schizofrenia", in realtà era affetto da una malattia degenerativa dei neuroni, il morbo di Hungtington), Woody Guthrie salutava così i pochi amici che avevano il coraggio di andarlo a trovare, nell'epoca della caccia alla strega comunista: "Non siete voi a dovervi preoccupare di me, sono io a essere preoccupato per voi. Lì fuori, se vi dite comunisti vi sbattono in prigione. Ma qui dove sono io, posso dirlo quanto voglio: ci sarà sempre qualcuno che dirà: che volete, è pazzo. Credetemi, è proprio questo l'ultimo posto libero d'America". Resterà rinchiuso dodici anni, prima di andarsene in silenzio.
A cent'anni dalla nascita del grande e sfortunato menestrello, immenso artista senza la cui influenza Bob Dylan e Bruce Springsteen non sarebbero stati gli stessi, chi ascolta le sue canzoni non può non coglierne la straordinaria attualità. Non uno dei suoi sogni, delle sue proteste, delle sue rivendicazioni non si applica al presente di quel suo Paese che lui amò tantissimo, senza mai esserne ricambiato.
Tutti quelli che lo amano, oggi guardano al Presidente Obama con speranza. Solo lui, forse, può finalmente dire la parola definitiva su questo figlio ribelle dell'America, grande e sfortunato, restituendogli finalmente ciò che è suo, la Terra che amava e che gli appartiene di diritto, ma che ancora, cent'anni dopo la sua nascita, non gli viene ufficialmente riconosciuta. Perche Woody era comunista e questo, nell'epoca di Ted McCarthy e J.E. Hoover, non era ammesso. E per certi versi non è ammesso neanche oggi.
E allora, eccolo, Woody. Ascoltatelo se non l'avete mai fatto, riascoltatelo se lo conoscete. E rendetegli omaggio, perché lui è arte, musica, chitarra, America.