di beppeferra [user #29294] - pubblicato il 05 ottobre 2012 ore 15:44
Ho assistito al concerto di W.Lupi al Galliate Master Guitar di quest'anno e sono rimasto impressionato dal tocco sublime, dalla grande espressività e dinamica che questo artista riesce ad ottenere con la chitarra acustica. Pur avendo una evidente impostazione di estrazione classica, soprattutto per la mano sinistra, Walter non disdegna l'uso di tecniche percussive e tapping a due mani, ma sempre in modo molto discreto e funzionale alla musicalità e alla melodia del brano. L'aspetto più innovativo del suo modo di suonare è una originale tecnica nell'uso della mano destra, battezzata da lui stesso "flatfinger" (dito a plettro). La tecnica consiste nell'uso dell'indice non solo per pizzicare la corda, ma anche per colpirla con il dorso dell'unghia con un movimento dall'alto verso il basso, producendo un effetto simile all'uso del plettro. Si hanno quindi nuove possibilità espressive, perché mentre l'indice esegue una linea melodica riproducendo il labiale del cantato, il pollice e le altre dita possono accompagnare la melodia con walking bass ed accordi. Inoltre le dita della mano destra vengono a volte utilizzate insieme per colpire le corde dall'alto verso il basso con un effetto di strumming, creando strutture ritmiche ed armoniche anche complesse. Ecco un esempio di tecnica flatfinger, dal metodo omonimo scritto da Walter Lupi:
I suoi gusti musicali sono molto ampi e spaziano da melodie folcloristiche latine e mediterranee, a cover di canzoni pop (molto belle le sue versioni strumentali di alcune pezzi di Battisti), a brani più vicini al funky-jazz oppure nello stile di Michael Edge. Ma quello che è sempre evidente è la sua ricerca della musicalità, che trascende l'aspetto tecnico rendendolo un fattore secondario, un mezzo e non un fine. Quello che comunque lascia di stucco gli ascoltatori è il suono sempre molto pulito e definito, la grande dinamica che riesce ad ottenere e il "tiro" ritmico trascinante.