di Gianni Rojatti [user #17404] - pubblicato il 02 febbraio 2013 ore 17:00
Sid Vicious è uno dei bassisti più conosciuti della storia, un’icona del rock, che il basso però non lo sapeva suonare quasi per niente. Lo ricordiamo oggi, 2 febbraio, nell'anniversario della sua scomparsa.
I Sex Pistols si sono venduti come la grande truffa del Rock’n’Roll.Una band di ragazzacci disadattati, molesti e allucinati che, pestando come forsennati, inventarono il punk e spedirono in soffitta il rock e il progressive più pomposo e barocco degli anni settanta con solo quattro accordi distorti e sparati a tutto volume.
Sid Viciuos era la faccia di questa truffa. Uno dei bassisti più conosciuti della storia, un’icona del rock, che il basso però non lo sapeva proprio suonare. Sid entrò nei Sex Pistols quando questi già avevano una certa notorietà, chiamato dall’amico e cantante della band Johnny Rotten. Ci si aspettava che Sid imparasse a suonare in poco tempo ma quello che in realtà interessava era il suo look perfetto e la sua attitudine da punk marcio e provocatore, capace di mandare in tilt l’opinione pubblica. Altissimo, di una magrezza spettrale, tossico e rissoso Sid diventò immediatamente una rockstar maledetta con tantissima, troppa, attenzione mediatica attorno. Sid ne fu galvanizzato e, complice l’uso sempre più massiccio di eroina, spinse al massimo sulla attitudine nichilista del punk fino a restarne schiacciato. Fece cose disgutose che diventarono leggende e su cui la stampa gongolò. Nel giorno della firma del contratto discografico con la EMI, si presentò strafatto negli uffici della casa discografica e con un piede sanguinante per via di un’infezione dovuta all’aver portato per troppo tempo degli anfibi senza calze. Dopo essersi fatto un pediluvio nella tazza del gabinetto della EMI la band fu allontanata. Sul palco si feriva e suonava ricoperto di sangue, insultando il pubblico e sputando. Sid non partecipò nemmeno alle registrazioni dell’album “Never Mind The Bollocks”.
La relazione malata con Nancy Spungen, groupie eroinomane lo spinge a staccarsi dalla band e lo trascinò nel baratro. Tentò con poca fortuna la carriera solista, di cui resta la magnifica testimonianza della sua allucinante versione di “My Way”.
La relazione tra Sid e Nacy, finita in tragedia, diventò anche un film, una fiaba punk squallida e struggente, ottimamente interpretata da Gary Oldman.
Nei bootleg live della band Sid Viciuos appare sempre confuso e dissociato dal resto del gruppo. Le sue performance sono incostanti e nebulose ma, a tratti, il suo bassismo primitivo e violento si amalgama con la batteria di Paul Cook e la chitarra di Steve Jones in maniera satanicamente perfetta. E i Sex Pistols in questi frangenti suonavano come una macchina della morte. Come due treni che si schiantano uno di fronte all’altro sotto metri di fango, tra il fragore dei vetri rotti e le urla della gente.
Ricordiamo Sid con questa performance live. “Belsen Was a Gas” è uno dei pezzi più feroci del repertorio dei Sex Pistols e a quanto pare uno dei preferiti del bassista che ne aveva contribuito attivamente alla scrittura.
I Sex Pistols, Sid Vicious e - soprattutto - le chitarre meravigliose di Steve Jones su NEVER MIND THE BOLLOCKS (1977)
saranno protagoniste su RADIOFRECCIA nella nuova puntanta di NOTE DI STILE con Gianni Rojatti e Dj Double M.
Domenica prossima, 6 febbraio, sulle frequenze di Radiofreccia oppure sul canale 258 del digitale terrestre e in HD sul canale 738 di SKY.