di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 23 febbraio 2013 ore 11:00
Il progetto di William Gadol è dedicato a tutti i chitarristi che vorrebbero poter regolare in tempo reale i parametri più disparati dei propri stompbox, modificando il tempo di un delay, il feedback o persino il mix tra due catene di effetti semplicemente scorrendo con il piede sul pedale, mentre si continua a suonare in libertà.
Il mercato degli effetti (a pedale e non) per chitarra è florido quanto mai prima. Tra analogici, digitali, repliche economiche e visionarie ricerche di sonorità inedite, i chitarristi non hanno che l'imbarazzo della scelta quando si tratta di colorare il proprio suono. Tanti effetti, però, con una comune limitazione: a patto di possedere controlli a bordo sulla chitarra o ingombranti pedali d'espressione a corredo, gli stompbox si limitano inevitabilmente a due suoni. Acceso, spento.
La possibilità di esplorare dal vivo le sfaccettature di ogni pedale, ricreando escursioni graduali di tono, gain, ritardi e quant'altro, come solitamente si fa con la post produzione in studio, dev'essere stato a lungo un tarlo di William Gadol, l'uomo dietro il curioso progetto dei FLEXeFX, i pedali a rotelle.
I pedali FLEXeFX si presentano sul mercato come l'ultima avventura musicale offerta su Kickstarter, il servizio online con il quale è possibile finanziare ambiziosi progetti di ogni genere, dai film a, per l'appunto, le nuove tecnologie. L'idea di William, Billy per gli amici come lui stesso spiega nel video di presentazione sul sito web, è semplice quanto rivoluzionaria, forse mai presa in considerazione prima nella storia degli effetti per chitarra, o quantomeno non in questa forma. Il progetto consiste in degli chassis per stompbox con due grosse rotelle sporgenti ai lati, al cui interno dovranno trovarsi i classici potenziometri del pedale, inclinati di 90 gradi rispetto alla loro posizione naturale. Grazie alle due rotelle, il chitarrista può modificare i parametri corrispondenti facendo scorrere il piede avanti e indietro sul pedale, esattamente come farebbe con il dito sulla rotellina di un mouse. MXR aveva già affrontato in passato la problematica di modificare i settaggi in tempo reale col piede, aggiungendo una copertura in gomma per i potenziometri di alcuni dei suoi pedali, ma è fuori da ogni dubbio che uno scorrimento longitudinale sia di gran lunga più comodo che una torsione, per quanto diversi chitarristi amino giocare con quel tipo di controller (qualcuno ha detto Scott Henderson?). L'approccio, per ergonomia, si avvicina di più a quello del pedale d'espressione, ma ne annulla l'ingombro, premettendo di fatto di inserire due controlli equivalenti a un pedale d'espressione nello spazio di uno stompbox di medie dimensioni, poco più largo di un Tubescreamer.
I chitarristi più focosi potrebbero temere di danneggiare il delicato potenziometro inserito nella rotellina, lanciandovisi sopra con foga durante un assolo, ma FLEXeFX ha pensato anche a loro: le rotelle sono fissate direttamente sullo chassis e solo una parte più interna è a contatto con l'alberello del potenziometro, rendendo praticamente impossibile romperlo, a meno che il violento chitarrista non pieghi prima l'alluminio di cui è fatto lo chassis. Una seconda obiezione potrebbe riguardare i due punti di fine corsa, lo zero e il dieci per intenderci, dove il potenziometro, spinto con forza, potrebbe spaccarsi. Ma anche qui Billy ha il suo asso nella manica: due fermi in metallo inseriti sotto la ruota bloccano il movimento contro un piolo fissato sullo chassis, mettendo ancora una volta un solido ostacolo in metallo tra l'esuberante musicista e la distruzione del suo stompbox. Prendendo la palla al balzo, il progettista ha ben pensato di rendere mobili i due piccoli fermi, in modo che l'utente possa posizionarli in punti diversi della ruota per variare in maniera meccanica il limite minimo e il limite massimo dell'escursione del pedale. All'atto pratico, se il chitarrista intende passare da un valore ben preciso a un altro durante un brano senza dover andare alla ricerca del settaggio esatto scorrendo attentamente col piede, non deve far altro che tirar via la rotella, posizionare i fermi ai due numeri corrispondenti, e suonare tranquillo che quei due saranno l'escursione minima e l'escursione massima. Insomma, si hanno a disposizione due bei preset meccanici, conservando la particolarità di passare gradualmente dall'uno all'altro mentre si suona.
Il brevetto FLEXeFX si presta a diversi utilizzi con i pedali più convenzionali, e la linea offre già alcuni modelli mirati a mostrare al meglio le potenzialità delle due rotelle.
Il modello EXP+TT è la veste più ovvia dei pedali di Gadol. Il pedale consiste in un controller in cui i due potenziometri fungono da due pedali d'espressione e lo switch d'attivazione al centro è un tap tempo. Collegando lo stompbox a un delay esterno, per esempio, è possibile controllare tre parametri con un unico apparecchio, laddove la strumentazione convenzionale richiederebbe ben due pedali d'espressione e un tap tempo esterno. Insomma una piccola pedaliera a parte.
Il Tremolo Pedal, come il nome suggerisce, è un tradizionale tremolo anni '60, dove le rotelle regolano la velocità dell'oscillazione e la sua profondità. Sul dorso del pedale è aggiunta una manopola classica con la quale regolare, a mano stavolta, il volume per compensare eventuali perdite dovute all'effetto.
Gli amanti dei feedback più psichedelici, l'Analog Delay Pedal è una vera chicca. Ancora una volta il nome lascia poco all'immaginazione: lo stompbox arancione è un delay analogico ispirato all'Ibanez AD9, in cui l'utente può controllare con i piedi le ripetizioni e il tempo, e così dare il via al ricercato effetto di feedback generato dai delay analogici quando le ripetizioni sono portate all'infinito e il tempo ridotto al minimo. Chi ama questo genere di cose, e ha pensato almeno una volta di fissare un delay sulla chitarra per avere i due controlli a portata di mano, apprezzerà senz'altro l'arrivo delle due magiche rotelline.
La vera rivoluzione per il chitarrista, però, è il Mixer. L'ultimo stompbox della serie dà al musicista una totale libertà d'azione su due loop di effetti e sulla miscelazione dei segnali wet e dry. È come avere due slide di un vero mixer sotto il piede. Con la rotella di sinistra è possibile passare da un canale all'altro, sempre in maniera graduale, miscelando le due linee per un suono contaminato da entrambe le catene o selezionandone una sola, portando il potenziometro a fondo scala da una o dall'altra parte. Con la rotella di destra, si può miscelare il segnale della chitarra in ingresso con quello del mixer, ovvero del suono risultante dalla posizione del controllo sinistro, similmente a come si farebbe agendo sul potenziometro di un send return in parallelo di un amplificatore.
L'avventura di William Gadol e dei suoi FLEXeFX non è ancora un realtà, ma non stupirebbe trovarsi, tra qualche tempo, uno dei suoi curiosi aggeggi ai piedi. A questo indirizzo è possibile scoprire nel dettaglio il suo progetto e contribuire alla sua realizzazione.