di redazione [user #116] - pubblicato il 13 aprile 2013 ore 09:30
Alcuni anni fa, Massimo Varini aveva inaugurato una collaborazione con Eko progettando, a quattro mani con lo storico marchio italiano, una chitarra acustica economica che garantisse un ottimo rapporto qualità prezzo e rappresentasse un punto di riferimento per gli studenti. La Dreadnought risultante prese il nome di Eko Mia. Oggi Mia è il nome di un'intera serie di chitarre firmate da Massimo ed Eko. A Francoforte c'erano gli ultimi aggiornamenti della linea.
Alcuni anni fa, Massimo Varini aveva inaugurato una collaborazione con Eko progettando, a quattro mani con lo storico marchio italiano, una chitarra acustica economica che garantisse un ottimo rapporto qualità prezzo e rappresentasse un punto di riferimento per gli studenti. La Dreadnought risultante prese il nome di Eko Mia. Oggi Mia è il nome di un'intera serie di chitarre firmate da Massimo ed Eko. A Francoforte c'erano gli ultimi aggiornamenti della linea.
Cambiano le forme, le tecnologie e i concetti, ma l'anima della chitarra originale resta invariata: uno strumento alla portata di tutti e con ogni parte al posto giusto per accompagnare lo studente, anche giovane, con soddisfazione durante la sua formazione. La formula della prima Eko Mia è stata mantenuta fino a oggi, e consiste in chitarre dotate di manici, fasce e fondo in mogano uniti a un top in cedro massello che, al contrario del più comune abete, è capace di suonare al meglio da subito, senza necessitare del cosiddetto periodo di rodaggio richiesto dal secondo. Le tastiere sono sempre in palissandro, come i ponti sotto i quali poggiano dei pickup piezo. Per assecondare la sempre crescente moda delle tecniche percussive, Eko ha scelto un sistema di preamplificazione Fishman Presys, che consiste in un doppio metodo di microfonazione: insieme alle prestazioni del piezoelettrico, è offerto un piccolo microfono a condensatore interno alla cassa, che capta le vibrazioni del body donando un suono pieno e reattivo alle "botte" date ai legni. Accorgimenti come l'assenza di segnatasti per un'estetica più raffinata e lo spessore delle fasce ridotto, per rendere le chitarre comode anche ai musicisti più minuti o per coloro che preferiscono suonare in piedi, hanno fatto della Eko Mia Dreadnought un successo nel mercato dell'entry level.
Oggi la Mia si è evoluta e ha ampliato i suoi orizzonti, trasformandosi in un'intera serie fatta di shape diversi, spalle mancanti e nuovi ritrovati tecnici, come l'utile sistema FastLOK. Consistente in una serie di punti da regolare a mano sulla chitarra, il brevetto Eko permette di variare l'angolo di incidenza del manico e regolare il truss rod fino a fondo tastiera, non solo fino all'attacco della cassa come accade con le tradizionali chitarre acustiche. Anche il ponte è regolabile in altezza per compensare a piacimento l'action e la pressione sul piezo sottostante.
Tutte queste caratteristiche sono da poco traslate sulla voce ricca delle dodici corde, con il modello Mia 018 CW FL 12, una 0-shape a spalla singola che sfoggia un manico stile Eko Ranger apprezzato per l'elevata maneggevolezza.
Tuttavia, la vera star del Musikmesse è, per le Eko Mia, la nuova Nylon con ponte risuonatore in palissandro che funge da catena esterna e contribuisce a rinforzare la catenatura particolarmente leggera applicata sotto il top. Il suo aspetto amabilmente gipsy e il prezzo sempre contenuto ne faranno, al momento dell'uscita, sicuramente un oggetto del desiderio per i giovani chitarristi amanti delle nylon-string.