di valvola [user #11957] - pubblicato il 25 aprile 2013 ore 07:00
Come un novello Darwin, vorrei dimostrarvi che nonostante possano apparire come animali del tutto differenti, i chitarristi, i rapper, i rockettari e in generale i musicisti/dj dei più svariati generi musicali, hanno un progenitore comune: l’ascolto della musica. Della buona musica.
Noi chitarristi, si sa, siamo un po' classisti. Il suonare uno strumento infatti ci fa spesso rimanere legati a determinati generi musicali in cui lo strumento la fa da padrone. Lo stesso classismo siamo pronti a rivolgerlo verso i membri della nostra specie. All’interno della grande categoria dei chitarristi, si creano infatti delle caste che si combattono tra loro, pronte a rovesciare le peggiori nefandezze sulla casta nemica.
Il chitarrista blues sul chitarrista ipertecnico: “Amico, tu non hai il feel… tu non soffri mentre suoni. Indossa questi ceppi, abbandona i tuoi ipertecnicismi fini a se stessi e soffri con me.” Il chitarrista ipertecnico su Jimmy Page: “Che pippa!” Il chitarrista accompagnatore sul chitarrista solista: “Eeeh ma io ci ho il timing…” Il chitarrista jazz su tutti gli altri chitarristi: “Lurida plebaglia. Ommioddio sta usando un distorsore?!” Il chitarrista acustico sul chitarrista elettrico: “Una volta che impari a fare le cose con le 013, sull’elettrica sei un mostro.”
Eppure questo variegato mondo di personaggi poco raccomandabili è sempre pronto a fare fronte comune contro la musica “diversa” e per diversa intendo tutto ciò che non sia rock, country, metal, jazz ecc. Roba che la sinistra italiana dovrebbe prendere esempio. Si individua il nemico, mettiamo caso Madonna, e giù con gli insulti. E' vecchia, è stonata, fa schifo, ha i denti larghi, la sua musica è lassativa ecc.
Oggi però come un novello Darwin vorrei dimostrarvi che, nonostante possano apparire come animali del tutto differenti, i chitarristi, i rapper, i rockettari e in generale i musicisti/dj dei più svariati generi musicali, hanno un progenitore comune: l’ascolto della musica. Della buona musica.
Il Sampling, per chi non lo sapesse è il procedimento attraverso il quale si seleziona e acquisisce una porzione di una registrazione musicale e la si riutilizza – in maniera più o meno creativa – in una nuova composizione.
Già immagino il fronte dell’opposizione: “Ladri! Farabutti! Sciacalli!” Calma.
Lasciando, per il momento, da parte i risultati artistici del sampling, vorrei soffermarmi sul bacino musicale dal quale si attinge principalmente per tale operazione: il funky, il jazz, il rock, insomma i “nostri” generi musicali, per lo più dagli anni ‘70.
Un bellissimo video su youtube mostra il percorso artistico, perché di questo si tratta, che ha portato un gruppo come i Prodigy – ben lontano dal nostro Chuck Berry oserei dire – alla creazione della loro hit Smack my bitch up.
Il cosiddetto “Amen Break” è una porzione di circa sei secondi di un pezzo degli anni sessanta del misconosciuto gruppo soul/funk dei The Winstons: “Amen, Brother”. Bene, oltre all’utilizzo nell’hip hop, a partire da questi sei secondi di batteria – opportunamente velocizzata e trattata – si sono generate l’intera sottocultura della musica jungle e drum & bass.
Per chi volesse approfondire, su YouTube è presente un interessante documentario di un’ora sulla storia dell’Amen Break, andato in onda sulla radio della BBC.
Infine per rimanere in terra italica: Frankie Hi-Nrg. Sospendete per un attimo il lancio di ortaggi e uova marce e ascoltate bene la frase di tromba presente nel suo pezzo forse più famoso: “Quelli che benpensano”.
Vi dice niente? Beh si dà il caso che tale campione provenga da un pezzo del 1968 di Jimmy McGriff “Blue Juice” al minuto 1.56 circa.
Quanti di voi avrebbero pensato che uno con la faccia di Frankie Hi-Nrg ascoltasse musica funk anni ’60? Quanti conoscevano Jimmy McGriff? Quanti si sono rotti delle mie domande retoriche?
Naturalmente l’articolo vuole essere uno spunto di riflessione sulle barriere che spesso costruiamo attorno ad un determinato genere musicale, o meglio, attorno a noi stessi. Barriere che chi fa musica, spesso, ignora o abbatte. È questo che ci fa andare avanti. Che la direzione presa poi possa piacerci o no è un altro discorso, ma ciò non deve impedirci di concedere almeno un ascolto critico nei confronti di generi che ci sembrano assai distanti, ma che in realtà – lo vogliate o no – sono spesso diretta filiazione della musica che amiamo.
E non sto dicendo che il Rap è il cugino scemo del Rock.
Per chi volesse approfondire l’argomento sampling consiglio il meraviglioso sito whosampledwho, ricco di notizie e riferimenti precisi, video e quant’altro.
Ps: per chi come me è cresciuto a pane e Led Zeppelin, sappiate che l’intro di batteria di “When the levee breaks” è uno dei pezzi più campionati di sempre. A voi scoprire da chi e in quali canzoni!