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Il capotasto perfetto
Il capotasto perfetto
di [user #32576] - pubblicato il

Il capotasto è spesso un elemento sottovalutato nella resa sonora e nella stabilità di uno strumento, ma è anche un punto fondamentale nella definizione di un timbro in quanto fulcro, insieme al ponte, attraverso le corde sono fissate. Per soddisfare le esigenze sonore e tecniche di ogni musicista, esistono capotasti di ogni forma e materiale.
Il capotasto è spesso un elemento sottovalutato nella resa sonora e nella stabilità di uno strumento, ma è anche un punto fondamentale nella definizione di un timbro in quanto fulcro, insieme al ponte, attraverso le corde sono fissate. Per soddisfare le esigenze sonore e tecniche di ogni musicista, esistono capotasti di ogni forma e materiale.
 
La ricerca del proprio sound è uno dei punti focali per un chitarrista o bassista che si rispetti.
Tuttavia si tende sempre a trascurare un elemento minuscolo ma fondamentale, che può cambiare radicalmente il proprio strumento.
Il capotasto è uno dei due fulcri su cui appoggiano le corde e tramite i quali il suono viene trasmesso prima ai legni, e poi ai pickup.
Spesso le chitarre prodotte su larga scala montano capotasti non all'altezza dello strumento, sia per la regolazione sbagliata, sia per il materiale utilizzato.

Un capotasto, per far vibrare le corde in maniera perfetta, deve essere regolato fino ai minimi dettagli: è una questione di decimi di millimetro. Quelli fatti industrialmente in genere non sono molto precisi, poiché presentano solchi storti o della profondità sbagliata.
I requisiti di un buon capotasto sono:
1) ogni corda deve appoggiare sul proprio solchetto soltanto per metà della propria sezione
2) ogni solchetto non deve risultare troppo stretto o troppo largo per la sua corda
3) la corda deve appoggiare in un solo punto
4) qualora il capotasto sia fatto in metallo, gli spigoli devono essere limati per non tagliare la corda.

Ovviamente anche l'altezza del capotasto deve essere esatta: se risulta troppo alto va limata la base, viceversa se risulta troppo basso va aggiunto uno spessore.
Di solito si sconsigliano colle per il montaggio, dato che la sola pressione delle corde è sufficiente a tenere il capotasto fisso.
 
Il capotasto perfetto

A seconda del materiale di cui è composto il capotasto, si otterrà un certo tipo di suono.
Cambiare il capotasto può diventare una sorta di ricerca sonora, per portare il proprio strumento alle sonorità volute.
 
Plastica
È il materiale più utilizzato, montato di serie su molte chitarre economiche (e non). Dal punto di vista sonoro risulta piatta e non esalta nessun tipo di frequenza in particolare. Si usura molto facilmente e tiene poco l'accordatura. Esistono plastiche di nuova generazione come il Micarta o il Corian che dal punto di vista sonoro rendono molto di più, avvicinandosi a materiali più nobili.
 
Osso
È da molti ritenuto il miglior materiale, poiché si usura poco nel tempo e dona robustezza su tutte le frequenze. Tiene molto bene l'accordatura. È il materiale utilizzato da quasi tutte le chitarre non economiche.
 
Grafite, Graphtech
Sono i materiali che tengono meglio l'accordatura. Essendo materiali sintetici non raggiungono la complessità timbrica dell'osso. Sono indicati per i chitarristi che fanno uso del tremolo. Il Graphtech può essere considerato l'evoluzione della grafite, dato che contiene particelle di teflon che rendono il materiale più scorrevole.
 
Ottone
Molto utilizzato negli anni '80 è stato abbandonato per la difficoltà di lavorazione. Esalta i toni medi e dona brillantezza al suono. Molto duro, pesante e durevole, risulta ottimo per scorrevolezza. Inoltre garantisce un sustain di gran lunga superiore all'osso.
 
Acciaio
Ha un suono molto ben definito, brillante ma freddo. Ottimo per chi ricerca sonorità taglienti e utilizza distorsioni hi-gain. In commercio se ne trovano dotati di cuscinetti che favoriscono la scorrevolezza delle corde e ne mantengono meglio l'accordatura.
 
Ebano
Utilizzato prevalentemente su strumenti ad arco e raramente sui bassi risulta inedito per la chitarra. Conferisce una sonorità scura ma calda allo strumento. Essendo l'ebano un materiale difficile da reperire e soprattutto da lavorare non si trovano questi capotasti in commercio, tuttavia chi ricerca un suono diverso dallo standard può provare questa interessante soluzione.

Per avere un capotasto perfetto non serve spendere soldi: se avete intenzione di creare da zero o semplicemente regolare il vostro capotasto, basta una lima, un po' di manualità, una buona dose di pazienza... e il gioco è fatto.
 
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.
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