di Tosky [user #23855] - pubblicato il 16 maggio 2013 ore 13:30
Uno degli aspetti positivi dei pedali digitali è la versatilità dei loro circuiti. Con un unico processore, infatti, è possibile realizzare una miriade di effetti semplicemente riprogrammandone il software. Line6 lascia all'utente la scelta dell'effetto da creare, con il pedale "vergine" ToneCore DSP Developer Kit.
Uno degli aspetti positivi dei pedali digitali è la versatilità dei loro circuiti. Con un unico processore, infatti, è possibile realizzare una miriade di effetti semplicemente riprogrammandone il software. Line6 lascia all'utente la scelta dell'effetto da creare, con il pedale "vergine" ToneCore DSP Developer Kit.
Cosa c'è dietro a un pedale digitale per chitarra? Come funziona? Come fa sputare fuori qualcosa di analogico se il pedale è digitale? Cosa sono tutti questi algoritmi di cui sentiamo sempre parlare quando leggiamo le recensioni di effetti?
Cercherò di sciogliere qualche dubbio semplificando il problema e senza entrare in dettaglio, prendendo come esempio il Line6 ToneCore Developer Kit. La gamma ToneCore comprende pedali digitali, quindi programmati, e composti da un modulo e da un dock. Il primo contiene un microcontrollore (abbreviato MCU) e una memoria flash (tipo quella delle macchine fotografiche), il secondo invece contiene principalmente i jack di input/output, i convertitori ADC/DAC, il footswitch e il Digital Signal Processor (DSP). La struttura dei pedali della gamma ToneCore è pressoché la medesima e cambia in maniera sostanziale solamente il codice che gli ingegneri e gli informatici inseriscono nel pedale per conferirgli un particolare effetto o gamma di effetti.
Nel 2006, Line6 ha deciso di offrire al pubblico la versione "vergine" Developer Kit (199$), che altro non è che un pedale ToneCore senza codice. Come a voler dire: "Bene, ora provateci voi". La sfida ha coinvolto i più geek del settore e sicuramente non ha avuto una espansione a macchia d'olio. Uno di quelli interessati ovviamente ero io e non mi sono arreso nonostante le tante avversità.
Ma ora riprendiamo dalla descrizione del pedale. L'MCU, contenuto nel modulo, ha l'essenziale compito di fare un check periodico di tutte le manopole del pedale e comunicare i risultati, sempre periodicamente, al DSP.
Il DSP è il cuore di ogni pedale digitale e di molte apparecchiature elettroniche, fa capolino dovunque ci sia da trattare coi segnali, per esempio in ambito medico o nella telefonia. Può esser visto come un processore particolarmente adatto a svolgere determinati compiti, un animale da soma capace di svolgere somme, moltiplicazione e traslazioni in maniera altamente efficiente.
Ma che lingua parla questo animale? Senza aprire una infinita parentesi informatica, si può dire che un DSP, come tutti i processori, macina un flusso di 0 e 1. Ma noi che siamo umani (a parte qualche nerd allucinato) non sappiamo comunicare direttamente a un processore una sequenza di 0 e 1 che codificano una particolare istruzione. Quindi, tempo fa, gente molto in gamba è riuscita a trovare il modo di comunicare con questi famigerati processori tramite dei linguaggi di programmazione, cioè una sequenza di regole dalla definita sintassi e semantica che permette il dialogo in maniera più agevole.
In sostanza l'avventuriero deve concepire un effetto da conferire al pedale, scriverlo in un linguaggio di programmazione e tramite USB iniettarlo nella memoria flash contenuta modulo del ToneCore. Questo, una volta acceso, trasferirà il codice al DSP che sarà quindi sulla linea del via, pronto a eseguire le sue operazioni preferite sul segnale in ingresso. La chitarra è collegata al pedale, le connessioni ci sono tutte, l'ampli sta già ronzando, allora immaginiamo di essere un segnale elettrico che dalla chitarra scende giù scivolando fino al pedale.
Proprio all'ingresso di questo, il segnale viene affettato e codificato dal convertitore Analogico/Digitale (ADC) e dato in ingresso al DSP. Al termine delle sue operazioni lo passa al convertitore Digitale/Analogico (DAC) che si preoccupa di trasformare il segnale nuovamente in analogico e di mandarlo in uscita dal pedale.
L'operazione di "affettatura" è di fondametale importanza, infatti permette di descrivere un segnale, prima continuo nel tempo, in una successione di passi discreti. È solo grazie a questo che un processore può lavorare.
Siamo arrivati al termine di questa descrizione, spero di non avervi annoiato troppo. Ho voluto scrivere qualcosa a riguardo perché reputo interessante sapere come funzionano gli strumenti che comunemente ci circondano. Vi lascio con un video sulle potenzialità di questo pedale.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.