di redazione [user #116] - pubblicato il 17 giugno 2013 ore 16:00
Tra le tante cose pazzesche proposte da Paul Gilbert nei recenti tour italiani, c’è la cover di un celebre pezzo di Malmesteen arrangiato in chiave pop. Nell’assolo Paul dava fuoco alle polveri lanciandosi in una disarmante progressioni di arpeggi suonati in pieno stile neoclassico. Facciamoceli insegnare direttamente da lui.
Partiamo dalla progressione di accordi su cui si sviluppa l’assolo di "You Don't Remember I'll Never Forget"
di Yngwie Malmsteen: abbiamo Dm, G, C, Am, Bm7/b5, E7, A7sus4 e A7.
Anziché sviluppare una melodia che si sviluppi attraverso tutta la progressione, Paul suona su ciascun accordo il relativo arpeggio diteggiandolo e orchestrandolo sempre in maniera diversa. Un tipico approccio neoclassico, genere in cui Paul è stato ed è un pioniere e maestro assoluto.
Analizziamo uno ad uno tutti gli arpeggi come spiegati da Paul.
Il Dm (D, F, A) è suonato utilizzando esclusivamente le tre note della triade. Il pattern di partenza da cui si articola poi tutto l’arpeggio è un classico di Paul. Una triade tradizionale che diteggiata con l’utilizzo delle string skipping acquista una sonorità più aperta e aumenta le sue possibilità di sviluppo ritmico.
Ecco l’arpeggio completo, che rispetto alla diteggiatura di partenza viene esteso un ottava sopra e una sotto.
Anche per il G maggiore Paul si attiene esclusivamente alle note della triade e ricorre allo stesso approccio in string skipping. Osserviamo anche qui il confronto tra una diteggiatura tradizionale e quella in string skipping utilizzata da Paul.
Viceversa, nella parte iniziale dell’arpeggio la triade viene sviluppata in un semplice pattern a tre corde, con la quinta D al basso, articolato poi su tre ottave. Questo lo sviluppo completo del G.
Per l’arpeggio di C Paul sfrutta la stessa diteggiatura utilizzata per il G. In questo caso però, l’arpeggio si sviluppa sulle corde di D e B.
Ecco il pattern completo con cui è strutturato il c maggiore. In evidenza, l’insolita apertura su una nota singola su E cantino.
Sul Am invece Paul non suona la semplice triade A, C, E ma ci aggiunge un’interessante estensione melodica, il B. Per tanto l’arpeggio è di Amadd9. Paul lo diteggia su due corde e, come fatto precedentemente per il G, lo articola su tre ottave. Nel caso di questo accordo, Paul sfrutta le note dell'arpeggio per suonare durante l'improvvisazione una piccola melodia
Ancora un arpeggio a quattro voci. Il Bm7/b5 (B, D, F, A) è preso in una diteggiatura che preveda la quinta diminuita F al basso.
L’esecuzione è vivacizzata ricorrendo ai salti di corda grazie ai quali, nella parte iniziale è omessa la terza minore D.
Sul E7 (E, G#, B, D)Paul non sgrana il relativo arpeggio ma utilizza la scala di E frigio maggiore, quinto grado del Am armonico. Evidenziamo in neretto come all’interno di questa scala sia perfettamente contenuto il E7:
E, F, G#, A, B, C, D.
In chiusura, due battute sull’accordo di A. Prima un A7sus4 preso con un impegnativo lavoro di stretching.
Quindi un semplice A maggiore articolato in un vero tour de force esecutivo che mette in gioco i principali elementi affrontati in questa lezione: string skipping e sviluppi su tre ottave.
Cerchiamo di fare come Paul: memorizziamo questi pattern e diteggiature e suoniamoli cercando di improvvisare ogni volta nuovi disegni melodici e pattern. Queste forme vanno pertanto considerate non come veri e propri lick, ma come basi su cui costruire i nostri fraseggi.