di paoloanessi [user #32554] - pubblicato il 28 giugno 2013 ore 08:00
La lunga tradizione Hofner è fatta di strumenti di prim'ordine quanto di prodotti più abbordabili. Dal lontano 1965 arriva ai giorni nostri una archtop che della storia tedesca ha tutto il timbro, ma in un pacchetto da budget-vintage.
La lunga tradizione Hofner è fatta di strumenti di prim’ordine quanto di prodotti più abbordabili. Dal lontano 1965 arriva ai giorni nostri una archtop che della storia tedesca ha tutto il timbro, ma in un pacchetto da budget vintage.
Hofner produce strumenti dal lontano 1887, diventando nel tempo il marchio più importante della Germania. Chitarre e bassi sono esportati in tutt'Europa, sopratutto in Inghilterra, tanto che negli anni ‘50/’60 gli strumenti Hofner sono molto diffusi (basta pensare al basso 501 di Paul McCartney). Questo marchio vanta tra i suoi utilizzatori musicisti di tutto rispetto come David Gilmour, ma anche Hank Marvin, John Lennon, George Harrison, Ritchie Blackmore e molti altri, oltre al suddetto "Sir Paul". Tanti i modelli famosi e diffusi nel pieno dell'era Beat, come le archtop quali Committee, Golden Hofner, President, Senator, Congress, le semihollow quali Club 40, 50 e 60, le solid body come la Colorama e la Galaxie.
Vista la gloriosa storia, non vedevo l'ora di suonare questa 45/50, il modello che mi trovo a imbracciare. Di primo acchito la chitarra è più scomoda e faticosa di tutte le archtop storiche che ho provato di recente, sopratutto per la forma del manico, decisamente grosso e grezzo nelle rifiniture. I tasti microscopici comportano tanta fatica nel diteggiare e all'azione alta che non facilita la suonabilità si aggiungono delle note sorde qua e là per la tastiera (questo si sente anche dal video). Insomma, la chitarra avrebbe bisogno di passare tra le mani di un abile liutaio per un vero e proprio restauro, che saprebbe ridare l'originale lucentezza e una buona suonabilità.
Il pickup flottante marchiato Hofner ha un suono un po' debole che sa di antico ma, come dico sempre, il fascino che sanno ridare questi strumenti per chi ne è appassionato è davvero tanto. L'abbondante finta madreperla, paletta, battipenna e giganteschi segnatasti rettangolari ne fanno uno strumento da tutti i giorni che si vuole vestire per la festa. Molto bello il sunburst miele scuro che contrasta con le rifiniture ingiallite dal tempo.
In conclusione uno strumento difficile da controllare e faticoso da suonare, ma con una voce personale e di carattere, adatto allo swing come alla canzone del tempo che fu, che può essere più accessibile nel prezzo rispetto a strumenti americani della stessa epoca, ammesso di trovare un esemplare in buone condizioni.