Siccome anche in rete c'è un po' di confusione sulle sigle A o B, logaritmici o lineari, in sostanza quale dovrei montare io? Va considerato che preferisco un'escursione abbastanza graduale che mi permetta di pulire bene abbassando il volume. Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Risponde Pietro Paolo Falco: la confusione sulle sigle dei potenziometri è dovuta al fatto che, in effetti, non esiste una convenzione universalmente riconosciuta. Per il nostro mercato, A dovrebbe riferirsi a potenziometri lineari, mentre B ai logaritmici. Non è raro, comunque, imbattersi in indicazioni opposte. Guarda caso i tuoi stessi potenziometri dei toni, che sono tradizionalmente logaritmici, hanno la sigla A. Quanto al volume, è possibile che si preferisca utilizzare potenziometri lineari, ma anche i volumi logaritmici non scarseggiano.
In buona sostanza, ti conviene agguantare un tester e fare un po' di misurazioni sul potenziometro, per cercare di capire se è logaritmico o lineare. Potresti appuntare i valori per costruire un grafico: se si tratta di un logaritmico, i valori di resistenza in relazione ai gradi di rotazione dovrebbero descrivere una curva, se è lineare dovrebbe tracciare una linea dritta.
Oppure, più semplicemente dal momento che ormai ce l'hai, lo monti e vedi se l'escursione ti soddisfa.
Tra le pagine di Accordo puoi trovare diverse informazioni sui potenziometri montati nelle chitarre. Di seguito cito un articolo che potrebbe interessarti, e che trovi a .
In commercio si trovano potenziometri lineari ("linear taper pot") e logaritmici ("audio taper pot"); nelle applicazioni audio di nostra pertinenza si usano esclusivamente i secondi, perché si adattano alla nostra percezione uditiva: in pratica con un potenziometro lineare avremmo già la sensazione di un volume altissimo a "2" o "3", mentre con uno logaritmico percepiamo un aumento graduale del volume, con la sensazione tra l’altro di una maggiore variazione tra "7" e "10" che non tra "1" e "4".