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Yngwie Malmsteen - Implacabile. Il Memoir
Yngwie Malmsteen - Implacabile. Il Memoir
di [user #14881] - pubblicato il

Chitarrista sopraffino e virtuoso da capogiro, Yngwie J Malmsteen è anche uno dei personaggi più controversi della storia del rock. "Implacabile" è il titolo della sua autobiografia, nella quale il guitar hero svedese ripercorre successi e sconfitte della sua carriera di padre del movimento neoclassico.

Chitarrista inarrivabile, virtuoso da capogiro, Yngwie Malmsteen è il genio della chitarra neoclassica, in bilico tra esserne stato l’innovatore o il vero inventore. Yngwie è anche un personaggio controverso, sbruffone almeno quanto bravo, capace di essere esagerato e pacchiano sia nell’esuberanza solistica sia nella maniera di porsi.
"Implacabile" è il titolo dell’autobiografia, nella quale il guitar hero svedese ripercorre successi e sconfitte della sua tumultuosa carriera. Ce ne ha preparato una gustosa recensione Sebo Xotta, chitarrista hard rock di razza!


Lo scorso weekend mi trovavo in un negozio di musica e libri e ho notato uno scaffale con delle biografie musicali interessanti.
Tra queste il mio sguardo è caduto su un libro intitolato "Implacabile", che poi ho scoperto essere la biografia di Yngwie Malmsteen.
Diciamo che il mio stile è tutto fuorché neoclassico, inoltre non ho mai cercato di sviluppare una tecnica basata su una simile velocità, però devo dire che questo chitarrista ha sicuramente fatto parte dei miei ascolti musicali negli anni '80 e '90.
Ricordo che quando uscirono i suoi primi album tutti si resero conto che un nuovo stile era stato inventato e, infatti, a lui seguirono vari cloni che, forti di un genere che in quel momento era all'apice, ottennero un grande successo.
Il personaggio Yngwie Malmsteen è stato discusso da sempre, il suo comportamento arrogante e presuntuoso ha sempre accompagnato il suo stile unico e spesso la stampa preferiva occuparsi delle sue sfuriate piuttosto che dei suoi album.
Per questo motivo ho deciso di acquistare la sua biografia, proprio per leggere la sua versione di ciò che negli anni è sempre stato riportato da giornalisti o presunti tali.
 

La carriera di Yngwie Malmsteen iniziò e si sviluppò negli anni 80, periodo di grazia per la chitarra elettrica nel mondo. Noi qui in Italia sognavamo di essere a Los Angeles e di imbatterci in quelli che erano i nostri eroi della sei-corde (già, perché a quel tempo le chitarre a sette e otto corde appartenevano a un futuro lontano), i chitarristi erano delle vere rockstar in cui immedesimarsi.
Proprio a causa del periodo storico trattato, la mia lettura è durata due giorni, lasciando poi quel vuoto che si prova quando si termina un libro che ci ha appassionato davvero tanto.
Non ho certo intenzione di mettermi a raccontare tutto ciò che viene citato e spiegato nel libro in questione, non vorrei infatti rovinare la lettura a chi vorrebbe scoprirlo da sé.
Vorrei solo spiegare che mi ha appassionato leggere i pensieri di un artista che con la sua determinazione è arrivato nell'olimpo della chitarra mondiale, un chitarrista che è il numero uno indiscusso per un certo stile che lui stesso ha imposto nel mondo della sei-corde.
Nel nostro settore basta dire Yngwie, non serve aggiungere il cognome, sappiamo tutti di chi si sta parlando. Questo non è poco, non sono tanti coloro che possono permetterselo, possiamo citare Eddie, Jimi e pochi altri.

Dietro al tamarro pieno d'oro e di Ferrari c'è comunque un musicista che ha creduto come pochi altri in ciò che faceva, un chitarrista che ha creduto in un sogno dalla fredda Svezia, non partendo già sul Sunset mentre passava le serate a ubriacarsi con le rockstar del momento. Sarebbe potuto accadere anche qui in Italia, la distanza sociale e culturale da quel sogno era la stessa.
Tanti elementi della sua carriera si sono svolti da manuale della rockstar, comprese le truffe da parte di manager senza scrupoli, figure sempre presenti al fianco di tanti artisti sprovveduti e dediti principalmente alla loro arte... e a divertirsi godendosi il successo!
Come capita spesso dopo aver letto una biografia, ci si sente più intimamente vicini all'artista di cui si è venuti a conoscenza, si ha come la sensazione di averci fatto una chiacchierata davanti a una birra e inevitabilmente lo si vede sotto una luce differente.
 
Yngwie Malmsteen - Implacabile. Il Memoir

Musicalmente non cambio il mio giudizio, Malmsteen è un pioniere di uno stile che mi ha inizialmente impressionato e successivamente forse un po' annoiato, anche se credo abbia un vibrato eccezionale e, quando piazza qualche frase bluesy con la pentatonica, mi fa venire la pelle d'oca. Questo è semplicemente il mio giudizio e deve avere significato solo per me, ma forse è questa la ragione per cui ho deciso di scrivere questo articolo, proprio perché io non mi ritengo un suo fan sfegatato.
È un po' come quando guardi un incontro di calcio, basket, un match di pugilato, una gara di moto, e non ti interessa chi vincerà perché non sei sostenitore di nessuna delle squadre o degli sportivi in gioco. Ti godi lo spettacolo senza preconcetti e alla fine puoi dare un giudizio imparziale, non viziato da come avresti voluto finisse.

Vi consiglio questa lettura perché l'ho trovata molto appassionante, soprattutto perché leggere del fermento che in quegli anni interessava il nostro beneamato strumento è davvero emozionante, sembra di leggere una fiaba per chitarristi!
Siamo troppo abituati a leggere ogni giorno su Facebook le gesta ingrandite a dismisura di chitarristi funambolici che ci spammano con i loro contenuti... e vi assicuro che leggere la storia di chi, senza questa inutile distrazione, ha dedicato tutti i suoi sforzi per diventare un vero super chitarrista è quasi un ritorno a una realtà vera, sincera, autentica e non imposta su una bacheca.
 

Quando Malmsteen iniziò a far parlare di sé appena unitosi agli Alcatrazz, ricordo che si faceva di tutto per reperire dei nastri di questo chitarrista che in un battibaleno fu sulla bocca di tutti. Io credo questo sia ciò che separa gli artisti dai cosiddetti wannabe, se uno è un grande non ha bisogno di parlare di sé, ci penseranno gli altri!
Forse Yngwie non sarebbe ciò che è diventato se avesse passato i suoi anni a leggere la bacheca di Facebook, invece nella fredda Svezia credo abbia liquidato in pochi anni la famosa teoria delle 10mila ore di Malcom Gladwell e, indubbiamente, tutto ciò ha dato i suoi frutti!
Per chi si comprerà il libro... buon divertimento!
 
Nota della redazione: Stefano Sebo Xotta è un chitarrista di livello, stimato didatta e artist per Ibanez, tra gli altri marchi. Stefano è anche uno dei nostri uomini di Lick it!, l'innovativa piattaforma didattica di Accordo attraverso la quale condivide con i lettori i suoi fraseggi hard rock capaci di virare ora verso il metal, ora verso più raffinate digressioni blues.
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