Lo strumento si presenta immediatamente per ciò che è: spartano e ben realizzato, privo di orpelli e attrattive estetico-pubblicitarie. Uniche concessioni alla mera estetica sono un top in acero fiammato book-matched (ben valorizzato dalla sobria verniciatura Brown Shadow e contornato da uno stupendo binding in acero natural
che separa il top dal retro del body, verniciato di un elegante bordeaux) e dei particolari dettagli della paletta (visibili nella foto che segue).
Strutturalmente, lo strumento presenta una configurazione classica: body in ontano, manico (avvitato) in acero e tastiera in palissandro. I fret presenti sulla tastiera sono 22, di tipo jumbo
, e la scalatura è la solita 25,5" di fenderiana memoria. La curvatura della tastiera è abbastanza elevata (circa 12"), e il retro del manico mostra un profilo che pare essere di tipo soft-V.
Per quanto riguarda la dotazione meccanica ed elettronica, lo strumento offre:
- sei meccaniche autobloccanti marchiate Lâg, scorrevoli e di buona qualità
- due potenziometri (che controllano il volume e l'equalizzazione) e un selettore di tipo blade a cinque posizioni, non eccellenti ma comunque abbastanza validi
- tre pickup Seymour Duncan in configurazione HSS. Si tratta di un SSL-1 al manico, un SSL-5 RW/RP al centro e un TB-6 al ponte
- un ponte Wilkinson VS-300, poco ingombrante e assolutamente affidabile.
Il pickup al manico, sui puliti, è secco e definito, adatto alle ritmiche di stampo armonico (basate, cioè, sull'esecuzione armonica degli accordi) ma, se accoppiato ai giusti effetti, permette di ottenere dei suoni relativamente morbidi. Sui distorti è molto secco, adatto a degli assolo non troppo aggressivi e basati sulla definizione delle note.
Il pickup al centro, sui puliti, è morbido ma al contempo abbastanza potente, ottimo per l'esecuzione di arpeggi e clean solo. Sui distorti, permette di ottenere una buona definizione e una discreta energia ma, a causa della sua posizione, risulta comunque un po' incatenato e perde un po' di definizione in contesti hi-gain.
Il pickup al ponte, sui puliti, è potente e per nulla strillante, ideale per l'esecuzione di ritmiche funky o solismi di stampo 50's blues. Attivando la distorsione, tale pickup si mostra potente e dinamico, adatto in qualsiasi contesto purché non si pretenda di raggiungere le esasperate distorsioni tipiche di certi generi il cui nome finisce quasi sempre in -core.
Le combinazioni intermedie risultano abbastanza anonime e difficilmente possono trovare una precisa collocazione, se non come possibili succedanee dei singoli pickup al manico e al centro.
In sintesi, la Lâg Jet 500 è uno strumento semplice e poco appariscente, ma assolutamente valido. Presenta vari aspetti positivi, soprattutto per quanto riguarda la versatilità: i suoi pickup e la sua ottima tenuta dell'accordatura permettono infatti di utilizzare questo strumento per l'esecuzione di quasi ogni genere musicale, sia in studio sia in ambito live. Presenta, ovviamente, anche dei piccoli difetti, tra i quali va evidenziata la qualità non eccelsa dell'acero che compone il manico. Ma nella valutazione tanto dei pregi quanto dei difetti va considerato il costo dello strumento, che giustifica assolutamente le piccole carenze e valorizza i considerevoli lati positivi. La Lâg Jet 500 si presenta, insomma, come lo strumento adatto a tutti coloro che, pur non disponendo di budget particolarmente elevati, intendono acquistare uno strumento versatile e di discreta qualità, che possa risultare soddisfacente e stimolante.
Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.