di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 08 marzo 2014 ore 11:00
Lo slogan con cui viene presentato l'EchoLab, "vintage reflections", riassume alla perfezione quello che è il carattere del delay CostaLab, ma non basta a descrivere quelle che sono le armi segrete del pedale: due linee di ritardo indipendenti e selezionabili a piacimento.
Lo slogan con cui viene presentato l'EchoLab, "vintage reflections", riassume alla perfezione quello che è il carattere del delay CostaLab, ma non basta a descrivere quelle che sono le armi segrete del pedale: due linee di ritardo indipendenti e selezionabili a piacimento.
Sarà l'effetto "La Grande Bellezza", ma il made in Italy sembra attirare più attenzioni che mai. CostaLab è uno dei maggiori esponenti dell'effettistica per chitarra in Italia, e i suoi effetti interamente fatti a mano guadagnano velocemente terreno e sempre più cantucci nelle pedalboard dei musicisti. I suoi Custom Muff e ChorusLab sono già apparsi su Accordo, ma il chorus e il distorsore sono solo una piccola fetta del catalogo di Costantino Amici. Tra gli effetti più raffinati, grazie a una cura sempre al top e a una manciata di feature da non sottovalutare, spicca l'EchoLab, un doppio delay stile vintage capace di risolvere una volta per tutte l'annosa questione dei limiti di versatilità legati alla presenza di un unico delay in pedaliera.
Un pedale delay è quasi irrinunciabile al giorno d'oggi, ma presto ci si rende conto che non basta un unico settaggio per portare a casa un intero concerto. Le diverse velocità dei pezzi, qualche effetto più ricercato in qualche riff specifico e un cambio di sonorità richiesto a metà brano rendono i pedali tradizionali scomodi, e l'unica soluzione sembra trovarsi tra il digitale e il MIDI. CostaLab non vuole abbandonare la configurazione classica, e decide di offrire ai chitarristi ben due linee di ritardo indipendenti in un unico chassis, mettendo loro a disposizione due delay fatti e finiti.
Contenuto nelle dimensioni, tanto che si è scelto di rinunciare alle batterie in favore della sola alimentazione esterna standard da 9volt, l'EchoLab dispone di un pannello essenziale e funzionale, dove nulla manca, ma niente è superfluo. Al solito controllo per la quantità di ripetizioni si affianca un utile potenziometro per regolare il mix, ma l'elemento di maggiore interesse sta nella presenza di due manopole per il delay. L'EchoLab non è un "ping pong delay", né un pedale in cui due linee si sovrappongono per creare effetti fuori dal mondo: i due potenziometri lavorano in modo del tutto separato tra loro, creando due linee di ritardo ben distinte. Il secondo switch sullo chassis, accanto a quello per il (true) bypass, permette di selezionarne una o l'altra. Il LED corrispondente cambia da verde a rosso a seconda del delay scelto. Nella modalità rossa, il pedale è in grado di arrivare fino a ritardi di 750ms circa, mentre col verde si focalizza sui tempi più stretti, ideali per slapback delay, surf rock e intricati giochi ritmici tanto cari agli U2, per fare un nome scontato.
Spaghetti Guitar Tools, negozio specializzato in prodotti italiani, ne offre una gustosa dimostrazione.
Tralasciando una sostanziosa parentesi temporale concentrata tra gli anni '80 e i primi '90, è cosa nota che molti chitarristi preferiscono di gran lunga i delay di stampo vintage, di quelli che mangiano un po' il suono nelle ripetizioni, piuttosto che i delay da studio digitali, cristallini e fin troppo perfetti. Dal video è facile intuire che CostaLab ha deciso di assecondare pienamente questo trend, offrendo un EchoLab palesemente ispirato ai vecchi effetti analogici, con il suono che va via via scurendosi e perde in presenza, talvolta confondendosi nel mix. Oltre a essere una precisa scelta stilistica, questo fa sì che il suono del delay non si accavalli affatto al segnale dry, che resta invece sempre intellegibile e ben distinto, e attraversa praticamente indenne il circuito. Usato a dovere, senza esagerare col mix, l'EchoLab diventa (per l'appunto) anche un ottimo Echo morbido e indistinto, talvolta capace di non far sentire la mancanza di un riverbero in catena.
Se siete tra quei chitarristi che si sciolgono nel sentire una coda ovattata e smussata inseguire le proprie note, di quelli che amano giocare con tempi di ritardo diversi senza dover ricorrere alla programmazione digitale, o di quelli che semplicemente stravedono per il made in Italy, il CostaLab EchoLab potrebbe regalarvi diverse ore di sano divertimento dal sapore vintage. Se siete dei patiti del tap tempo, dei bpm e dei delay stereo vitrei e trasparenti, fareste meglio a cercare altrove, ma sappiate che vi state perdendo una "grande bellezza" tutta mediterranea.