Scoprire l'esistenza di un marchio di nome Italia Guitars particolarmente attivo in estremo oriente riempie di orgoglio patriottico, ma quanto c'è di made in Italy dietro il marchio Italia?
Il troppo spippolare sui siti giapponesi mi ha mandato fuori di matto. A tal punto che, clicca clicca, toh, ecco cosa propone il sito Espguitars.co.jp.Ero sicuro si trattasse di un liutaio nostrano emigrato in tempi di magra che, come per parmigiano e mortadella IGP ben pensò, nel non troppo lontano 1999, di sbancare con il marchio "Italia" festeggiando l'ottima annata 2013.
Paese strano il nostro.
Infangato da politici incapaci, stremato da una burocrazia malata, strangolato da una pressione fiscale così alta e deprimente da sfatare il mito degli "italians do it better", sull'orlo di una crisi di nervi... ma dal fascino intramontabile.
Certamente voi, più navigati di me, già conoscevate gli endorser Chris Rea, Joey Mazzola o Mark Melchiorre Jr. Beh, io no di certo.
Si va da "Maranello" sino a "Rimini - Double Neck" passando per "Monza" ma, ahimè, nessun paesano scappato di casa inseguito dai ricordi un ingrato sud. Italia è un'azienda, "udite udite" dice Wikipedia, sud coreana con un liutaio inglese. Tale Trevor Wilkinson, non sarà quello dei ponti?
ESP, dal canto suo, ne cura la distribuzione in diversi Paesi.
Ci han portato via tutto. L'onore, il denaro, le idee e ora anche lo spirito.
Ecco una rapida carrellata di chitarre tutto sommato, dalle immagini, ben fatte.
Maranello classic
Rimini Double Neck