L’attività del negozio (Fender’s Radio Service, in Spadra Avenue a Fullerton) molto ben equipaggiato, era florida. Leo poteva contare su otto riparatori di grande professionalità e soddisfaceva con essi gran parte delle esigenze della Contea di Orange.
In questo clima di prosperità commerciale accettare una nuova avventura era possibile e la proposta di “Doc” (Perché non costruiamo chitarre assieme?) fu accettata con entusiasmo.
Si misero con fervore a progettare. Si disegnava, si elaboravano le idee, si passavano notti tra schizzi e caffè ma i prototipi, a causa delle restrizioni imposte dalla guerra, potevano essere realizzati solo con materiali di scarto. Loro però erano incrollabili e fiduciosi di star facendo
the right thing. Di lì a poco, infatti, dopo l’Armistizio del 1945, Leo e “Doc” si associarono. Nacque così la K&F Manufacturing Corporation e si avviò dapprima una piccola produzione di steel guitar per uso scolastico. La distribuzione avveniva tramite la Pacific Music Supply Company, la Francis Hall e altre organizzazioni che tenevano corsi di studio.
L’attività prosperava ma i crescenti investimenti che la fase di espansione richiedeva costrinsero “Doc” a ritirarsi dall’avventura nel gennaio del 1946. “Ho risparmiato per tutto il periodo della guerra per comperarmi una casa. Mio padre è stato in debito per tutta la vita.
Non voglio ripetere questa esperienza...”. Paura dell’indebitamento con le banche? Incapacità di assorbire l’allargamento del rischio imprenditoriale?
Qualche cedimento nella convinzione, ferrea inizialmente, che le cose sarebbero andate per il verso giusto? Tutte buone ragioni. Fatto sta che Kaufmann fece un passo indietro e in questo pesarono probabilmente anche i contatti fallimentari che ebbe con le case costruttrici per l’adozione di un suo vibrato. Leo era completamente esente da paure, incertezze o debolezze di qualsiasi tipo. Rischio e fede si mischiavano in maniera alquanto originale con l’estrema bonarietà dell’uomo, definito spesso un lavoro-dipendente. La tenacia e le idee illuminanti non gli mancavano certo e così proseguì la strada rilevando la quota del socio, ridenominando la ditta "Fender Manufacturing Company", spostando la sede a Santa Fe Avenue, sempre a Fullerton, rendendo ancora più stretta la collaborazione con Don Randall, suo amico da tempo, che di recente era diventato distributore dei prodotti K&F attraverso la ditta Radio-Tel che dirigeva.
La storia di Leo Fender e della sua più grande avventura è appassionante e ricca di risvolti. Puoi trovarla per intero leggendo il libro "Fender", di Maurizio Piccoli. Il libro è ora in offerta limitata sullo Store di Accordo, .