Il primo numero era il codice utilizzato per indicare per quale modello era quel determinato manico. L’1 indicava un manico per la Jaguar; i numeri 2, 22, 13 indicavano un manico per Stratocaster rispettivamente utilizzati dal 1962 al 1965 (2 – manico con paletta piccola), dal 1965 al 1967 (22 – manico con paletta larga e meccaniche Kluson) e dal 1967 in poi (13 – manico con paletta larga e meccaniche Fender). Altri numeri indicavano un manico per Telecaster e Esquire (3), un manico per Jazzmaster (4), un manico per Precision Bass (5).
A questa prima parte del codice formata da una o due cifre seguivano tre lettere indicanti il mese e due numeri indicanti l’anno. Per un certo periodo il numero indicante l’anno era seguito da una lettera (A, B, C) la quale altro non era che un codice denunciante la larghezza del manico: A (stretto, 1 1/2” – 1,5”), B (standard, 1 5/8” – 1,625” ) e C (largo, 1 3/4” – 1,75”). In seguito, come comunicato nel giornale Fender Facts del 6 febbraio ’64, le opzioni furono quattro e venne utilizzata la lettera D (1 7/8” – 1,875”).
Esempio: 2 AUG 65 B indicava un manico per Stratocaster con paletta piccola dell’agosto 1965 con larghezza standard al capotasto.
Dal 1974 in poi alla base del manico furono riportate 7 o 8 cifre indicanti non la data ma codici di servizio, utili solo alla catalogazione e allo smistamento delle varie parti da assemblare. Va ricordato che generalmente la Rosewood Telecaster non è fornita della data alla base del manico.
La storia di Leo Fender e della sua più grande avventura è appassionante e ricca di risvolti. Puoi trovarla per intero leggendo il libro "Fender", di Maurizio Piccoli. Il libro è ora in offerta limitata sullo Store di Accordo, .