La fame di archtop a cassa sottile non dev'essere necessariamente saziata sborsando somme importanti con i marchi più noti del panorama elettrico. Peerless ha in serbo un modello per gli amanti dei P90 che potrà fare la felicità dei chitarristi in cerca delle sfumature che solo una cassa cava sa dare.
Da circa dieci anni mi esercitavo con la mia fedele Gibson (ES 345 stereo del 2002) ma, visto il peso eccessivo, sentivo il bisogno di una chitarra da usare in casa con caratteristiche fisiche simili per tastiera e forma del body, però con un peso più contenuto.
Ho acquistato quindi una usata da un privato, l'ho pagata circa 300 euro.
La chitarra è come fosse nuova, con ancora il cellophane sul battipenna (trasparente con scritta "Peerless"), è verniciata natural ed è corredata di una stupenda custodia rigida molto ben fatta di colore marrone scuro.
In pratica è molto simile a una Gibson ES 330, quindi tutta vuota e con due pickup P90 (marchiati Gibson). Ignoro la provenienza di questi strumenti, non so se made in Corea, Cina o altrove, ma poco importa. La chiara suona divinamente: leggerissima, intonata, comoda, con un suono molto caldo e con grande sustain.
L'ho provata sia col Twin Reverb, sia col Roland a transistor e sono molto soddisfatto, nessun problema di feedback (con overdrive Fulldrive II) ed è molto versatile. Il pickup al manico produce un suono molto rotondo con attacco deciso e frequenze estreme non invadenti. Il pickup al ponte è leggermente più potente con medi in evidenza (ottimo con un overdrive). Usati entrambi, ne viene fuori un suono davvero piacevole e inedito (per me), quasi da Telecaster ma più "cicciotto".
Le uniche pecche sono le meccaniche di scarsa qualità e la vernice troppo spessa. Insomma, migliorabile con poca spesa.