La più classica delle solid body Gibson ammicca ai musicisti amanti dei range sonori estremi e delle elettroniche alternative. Per la prima volta in casa Gibson e per la serie Classic, appunto, la Les Paul diventa ora anche a sette corde.
Reinventare un classico come la Les Paul può essere difficile, e vedere una delle chitarre simbolo del mondo solid body allontanarsi troppo dai propri canoni scatena spesso reazioni contrastanti tra i fan. Gibson, però, non ha mai nascosto il proprio desiderio di portare l'ammiraglia di casa nei contesti musicali più distanti, concedendosi spesso finiture particolari, materiali innovativi e progetti fuori dal comune che, negli anni, hanno affiancato i modelli più tradizionali. La Les Paul ha visto legni esotici, ecologici, meccaniche automatizzate, diapason allungati e innumerevoli elettroniche meno convenzionali, e nel 2015 diventerà persino una sette-corde.
La può essere considerata una variante sul tema della Matt Heafy Signature, sette-corde presentata nel 2013 sotto il marchio Epiphone. A differenza del modello progettato insieme al chitarrista dei Trivium, però, la Gibson offre scelte estetiche meno estreme e inverte l'ordine delle meccaniche: mentre la prima ha quattro chiavi sul lato superiore e tre sull'inferiore, l'ultima arrivata ne ha tre in alto e quattro in basso. Esattamente come la Heafy, visibile in , la Classic 7 è disponibile solo in nero, che però qui è lucido e alla nitro. Viene riproposta anche la scelta di adottare loghi argentati sulla paletta, per un'estetica più fredda e aggressiva, mentre variano le preferenze per ciò che riguarda l'estetica di hardware e plastiche, insieme alla stessa filosofia costruttiva che si discosta pesantemente da quanto precedentemente sperimentato per Epiphone.
Come la tradizione impone, il body è in mogano, con fori di alleggerimento e coperto da un top in acero. Il manico è incollato, in mogano e dal profilo Slim Taper, con su una tastiera in palissandro. Il tacco del manico, diversamente da quello addolcito della Heafy Signature, qui è di tipo classico.
Intorno al top e al manico, corre un binding color crema. Le plastiche dei pickup ring, del selettore per i pickup e del battipenna sono in tinta e abbinate a delle manopole dorate. La scala dello strumento resta quella classica da 24,75 pollici e l'hardware è il solito, performante e ben rodato, consistente in un ponte Tune-o-matic in Zamak e meccaniche Grover Keystone cromate. Le corde scorrono su un capotasto in Tektoid regolato via Plek.
Per microfonare la Classic 7, Gibson si è affidata all'esperienza di Seymour Duncan. La chitarra monta un humbucker '59 al manico e un JB al ponte, naturalmente nelle varianti per chitarre a sette corde. Entrambi i pickup sono splittabili mediante push pull sui due potenziometri del volume. Il tono, invece, è uno solo e agisce su tutte le posizioni del selettore. La scelta, già in uso sulle precedenti Classic, è obbligata per fare spazio al Turbo Boost, un booster integrato attivo e alimentato da una batteria da 9 volt sul retro che permette di ottenere, mediante uno switch, un incremento di 15dB sul segnale.
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