di redazione [user #116] - pubblicato il 17 ottobre 2014 ore 07:30
Nel 2012 Mackie proponeva sul mercato il mixer DL1608. La sua caratteristica principale, quella di essere sprovvisto dei classici fader e controlli fisici generali (salvo qualche knob per la gestione di gain e volume delle cuffie), rimpiazzati però da un iPad dotato di una App con la quale gestire in modo remoto tutte le funzionalità del mixer. Mercoledì pomeriggio è stato presentato DL32R, una vera e propria evoluzione per quanto riguarda connettività e funzionalità.
Nel 2012 Mackie proponeva sul mercato il mixer DL1608. La sua caratteristica principale, quella di essere sprovvisto dei classici fader e controlli fisici generali (salvo qualche knob per la gestione di gain e volume delle cuffie), rimpiazzati però da un iPad dotato di una App con la quale gestire in modo remoto tutte le funzionalità del mixer. Mercoledì pomeriggio è stato presentato DL32R, una vera e propria evoluzione per quanto riguarda connettività e funzionalità.
DL32R è un mixer digitale dotato di ben 32 canali gestibile completamente via iPad grazie all'app Master Fader fornita insieme al mixer. A occuparsi del lavoro sporco, ovvero gestire tutta la connettività, un elemento molto compatto installabile su rack (3U). Nel pannello frontale trovano spazio 32 ingressi (24 XLR e 8 combo) spalleggiati da Pre Onyx, 14 uscite (le uscite 13 e 14 di default sono configurate come Main-out L-R, ma è possibile utilizzarle come canali singoli), uscita per le cuffie, uscita Monitor L/R da 1/4" e uscita AES.
Il pannello posteriore - rimanendo con buona probabilità occultato all'interno di un rack - ospita pochi elementi. Tra questi il pulsante di accensione, il connettore femmina di tipo IEC C14 e due grandi ventole con le quali mantenere la temperatura interna dell'apparato sotto controllo. In questo lato del DL1608 sono installati altri tre connettori importantissimi. Il primo necessita di un cavo di tipo RJ45 (consigliato CAT5) con il quale connettere l'unità a un router wireless che fungerà da centro di comunicazione. Non è stato integrato un sistema wireless in modo tale da andare incontro ai differenti protocolli che variano di nazione in nazione e per permettere una maggiore flessibilità di utilizzo e implementazione.
Gli altri due connettori sono USB. Nello specifico USB A e USB B. Il primo consente di connettere un HDD esterno sul quale riversare in tempo reale 24 canali a una risoluzione audio massima di 48 kHz - 24 bit. Il secondo connettore consente invece di riversare e ricevere 32 tracce direttamente sul e dal proprio computer. Considerando che il core di DL32R è completamente slegato dal sistema di controllo, è possibile eliminare eventuali stage box dal palco dirottando quindi tutte le connessioni al pannello frontale dell'apparato. La connessione USB B a portata di mano, consente inoltre di evitare a chi gestisce eventuali sequenze, click e quant'altro necessiti di un computer, l'utilizzo di un'interfaccia audio esterna dedicata. DL32R si trasforma in una complessa e completa interfaccia audio che, oltre a svolgere il ruolo di mixer, consente di gestire attraverso la propria DAW tutto il necessario alla performance.
Come detto, DL32R non dispone di controlli fisici (faders, knob e quanto di solito si trova su di un mixer per la sua gestione), tutto è affidato al software Master Fader. Una volta installato sul proprio iPad si avrà il controllo assoluto di tutte (ma proprio tutte) le funzioni del mixer. Dalla gestione del gain, alla registrazione multitraccia, playback, equalizzazione, effetti, assegnazione canali e tanto altro ancora. Tutto è gestibile in punta di dita e senza necessariamente stare fermi nello stesso punto, classicamente FOH (Front of House).
Si aggiunge a questo la possibilità di gestire il personal monitoring di ogni singolo componente del gruppo, purché ciascuno disponga di un dispositivo dotato di iOS. Una bella comodità, soprattutto considerando che il musicista dal palco ha la possibilità di inviare delle sequenze e connettersi digitalmente sfruttando il camera connection kit dell'iPhone o iPad anziché inviare un segnale audio. Il fonico riceve quindi le sequenze in canali separati. Canali che può gestire direttamente all'interno del mix e direttamente dall'iPad. Tutto questo a vantaggio della flessibilità. Basti pensare che è possibile registrare il soundcheck per poi farlo risentire alla band in sala e valutare quindi eventuali modifiche nell'impostazione generale del suono.
Risulta un'ottima e flessibile soluzione non solo per il live, ma anche per chi ha uno studio e non può (per questioni di spazio) o vuole dotarsi di un banco ingombrante. In uno spazio di appena 3U ci si trova tra le mani 32 canali con Pre Onyx capace di riversare e ricevere altrettante tracce all'interno della propria DAW (Logic, Cubase, Sonar e simili).
Non mancheremo di provarlo in modo tale da tastare con mano le potenzialità che, almeno sulla carta, sembrano veramente alte.