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Direct, SIT e setup con Music Gallery a SHG
Direct, SIT e setup con Music Gallery a SHG
di [user #116] - pubblicato il

I modelli distributivi come Godin Direct sono il futuro? Le tecnologie moderne minacciano il buon vecchio fai-da-te? In attesa di SHG, abbiamo fatto due chiacchiere con Music Gallery per conoscere le svolte del mercato e rubare alcune dritte su corde, accessori e setup.
I modelli distributivi come Godin Direct sono il futuro? Le tecnologie moderne minacciano il buon vecchio fai-da-te? In attesa di SHG, abbiamo fatto due chiacchiere con Music Gallery per conoscere le svolte del mercato e rubare alcune dritte su corde, accessori e setup.

Music Gallery è conosciuta tra gli appassionati di chitarra e basso su due fronti diversi, ma paralleli. Da un lato, il marchio è responsabile della distribuzione di molti accessori per i patiti del fai-da-te e della liuteria, dall'altro è il contatto diretto per la famiglia di brand Godin in Italia, mediante l'innovativo sistema Direct.
Con SHG Milano 2014 alle porte, abbiamo voluto curiosare nell'ampio catalogo Music Gallery e informarci meglio sulle offerte previste per lo show, come l'invito a testare di persona le corde SIT (Stay In Tune) a fronte di un grosso sconto sul prezzo finale.
Ce ne parla Daniela Terragni.

Il modello di distribuzione Direct che state seguendo con Godin ha segnato una svolta importante nel mercato della chitarra, cambiando gli equilibri con i rivenditori, con l'estero e con la tanto temuta concorrenza degli store virtuali online. A distanza di un anno e mezzo dall'inizio dell'avventura, è stata una scelta vincente?
In effetti il nuovo modello distributivo ha portato tutta una serie di vantaggi per il consumatore che sono normalmente difficilmente ottenibili con la distribuzione tradizionale.
Ora è possibile ottenere tutto quanto prodotto dai marchi che fanno parte del programma, con tempi di attesa impensabili in precedenza. Per strumenti particolari o non disponibili in stock si parla di settimane, non più di mesi. Solo pochissimi strumenti (con grande richiesta o di produzioni programmate solamente spot) l'attesa si allunga un po'.

L'offerta di modelli è ora quindi più vasta e anche i prezzi sono bilanciati e in linea con quanto proposto nel resto d'Europa.
I vantaggi si possono percepire anche visitando i negozi che trattano i marchi del gruppo Godin.
Gli store virtuali sono poi un argomento a parte. Ritengo che questi, se gestiti nel rispetto di un'etica commerciale e di offerta di prodotto equa, che quindi non sviliscano il livello qualitativo dello strumento basando la propria offerta esclusivamente sul prezzo, possano completare l'offerta del mercato.
Diverso è il discorso per quanti tendono a offrire un prezzo estremamente conveniente come esca senza poi supportare l'acquisto con una serie di servizi, peraltro alcuni obbligatori secondo la normativa Europea, portando l'acquirente ad acquisti che risultano poi insoddisfacenti.
Tutto questo però non ha nulla a che fare con la nuova offerta di distribuzione Direct, che come primo obiettivo ha quello di offrire il massimo della disponibilità, sia come gamma di strumenti sia come servizi offerti, con tempi e servizi non possibili in precedenza.
Prendiamo per esempio la linea Multiac, la più conosciuta e diffusa serie di Godin. Da quando è partito il programma di distribuzione Direct, l'offerta di questa linea si è decisamente modificata. Ora in Italia ci sono dieci punti vendita fisici che sono Multiac Premium Partner e che offrono al pubblico un servizio impareggiabile, dal punto di vista della gamma offerta, della preparazione degli addetti alla vendita del marchio e della linea Multiac in particolare.
Per chi fosse interessato l'elenco è disponibile a questo link. Alcune zone sono ancora un po' "scoperte", ma ci stiamo lavorando.

L'acquirente può sicuramente trovare lo strumento che desidera acquistare presso il suo negozio abituale, ma per ovvie ragioni il livello di offerta proposto dal Multiac Partner difficilmente potrà essere eguagliato.

Personalmente ritengo che sia l'acquirente a dovere e...  potere scegliere... dove preferisce fare il proprio acquisto di uno strumento, basandosi sulla qualità del servizio, la gamma di strumenti offerti e ovviamente anche sull'offerta economica. 
Con questo tipo di offerta: qualità, competenza, gamma di modelli. Per un prezzo che varia solamente di pochi Euro tra le varie proposte (sia dall'Italia sia dal resto d'Europa), l'acquirente non ha che da scegliere tra alta ed altissima qualità e forse, a questo punto, la differenza la può davvero fare l'accoglienza che il punto vendita decide di riservargli.

Direct, SIT e setup con Music Gallery a SHG

Music Gallery è molto forte su ciò che riguarda la costruzione e la personalizzazione degli strumenti. In tempi recenti, però, anche la chitarra sta diventando molto complessa, basti pensare a elettroniche avanzate come quella della Montreal con Triple Play per non parlare dei sempre più diffusi manici asimmetrici e dei compound radius. Pensi che il buon vecchio fai-da-te sia destinato a scomparire, o quanto meno a cambiare volto? Se sì, che direzione sta imboccando?
In effetti tutta la parte del nostro catalogo distribuzione di parti e accessori non smette di occupare una parte speciale nei nostri cuori.
È sicuramente vero che il mondo della chitarra è diventato più esigente con richieste di personalizzazioni nella costruzione del proprio strumento.
È però anche vero che per esigenze costruttive davvero particolari il pubblico si rivolge a un professionista, al proprio liutaio per richieste che siano davvero personali.

Un po' di tempo fa, in collaborazione con Cris Music, abbiamo organizzato "Le 9 Ore Stringate", incontri per un totale di 9 ore (diventate poi circa 12, pizze e birre esclusi) dove i partecipanti hanno costruito, con la nostra guida, il nostro appoggio e supporto, il proprio strumento praticamente con tutti i pezzi del nostro catalogo.
Le personalizzazioni in questi casi sono contenute, ma soprattuto nel genere. Si limitano solitamente a diversi pickup, un logo personalizzato sulla paletta e una verniciatura speciale. Solo in pochi si sono spinti su un'elettronica complessa, ma devo dire con successo.
Da parte nostra cerchiamo di supportare, per la parte liuteria, proprio questi professionisti che sono la stragrande maggioranza dei nostri clienti, arricchendo sempre più la gamma di prodotti e marchi offerti.

Nella nostra presentazione del catalogo di parti e accessori durante SHG, per tempi e tipo di location, non è possibile presentare tutto, ma sono davvero molte le novità in quest'area del catalogo. Ultimamente si sono aggiunti tutti gli accessori per ponti Bigsby e quelli per Floyd non sempre facili da reperire, oltre ai nuovi ponti Floyd, le meccaniche Grover che tutti conoscono, i nuovi pickup per acustica made in Italy Gullansky, ma anche tutti i nuovi utensili Summit, dalle barre in carbonio/grafite per i manici fino alle presse per i tasti, passando per tronchesi e chiavi a tubo.

Non ritengo affatto che il fai-da-te stia scomparendo, anzi credo proprio che la possibilità di reperire più facilmente quanto serve stia di fatto aumentando il numero di chi si vuole cimentare. Ci sono vari corsi organizzati proprio partendo dal costruirsi il proprio strumento, alcuni anche partendo proprio dal pezzo di legno. 
E noi, infatti, stiamo pensando di riproporre le nostre "9 Ore Stringate" in futuro, magari in collaborazione con negozi o scuole di altre zone.

Mi dicevi di una promozione sulle corde SIT pensata per i visitatori si SHG. Me ne parli?
Sì, tra i marchi che preferiamo del catalogo c'è sicuramente SIT, Stay In Tune.
La particolare tecnica costruttiva fa sì che restino accordate da subito dopo il montaggio, che di per sè è già inusuale. Alcuni marchi vantano per esempio la lunga durata, ma a detta di molti non hanno mai quel suono della corda nuova o comunque questa durata va a discapito di altre prestazioni che comunque vorremmo mantenere. 
Il marchio SIT ha tutta una serie di endorsement con musicisti che non possiamo definire i "soliti". Stiamo parlando di musicisti di una nuova generazione che hanno scelto SIT proprio per la qualità e non per il brand tradizionalmente legato ai soliti nomi.
È inoltre la corda che piace ai professionisti. Sicuramente per le caratteristiche di tenuta, può essere quindi utilizzata anche live subito dopo il montaggio, ma anche professionisti Liutai proprio per migliorare la tenuta dell'accordatura di strumenti, magari con ponti Floyd, utilizzati per bending estremi...
Chiediamo ai visitatori di SHG di fare per noi il test. Quello che abbiamo riservato per loro è un prezzo prova scontatissimo: parliamo del 40% di sconto, e non parliamo di una corda particolarmente costosa già di partenza. Vorremmo che in cambio di questo forte sconto ci facessero poi sapere una loro opinione sulla qualità, la tenuta e il suono.
Avremo varie scalature delle serie più vendute, sia per elettrica sia per acustica, e saranno proposte con questo forte sconto fino a esaurimento delle scorte dedicate a SHG.

Direct, SIT e setup con Music Gallery a SHG

Le corde si presentano con "stay in tune" e promettono una tenuta d'accordatura superiore. Solitamente si dà la colpa di una cattiva tenuta al capotasto, al ponte, alle meccaniche. Tu che ti occupi di tutti i componenti in ballo, quale ritieni sia l'anello su cui concentrarsi per migliorare sensibilmente una tenuta d'accordatura scarsa?
In effetti non hai idea di quanti, durante fiere e altre manifestazioni, ma anche tra quelli che chiamano i nostro servizio di supporto telefonico, abbiano proprio questo problema.
Spessissimo ci dicono di voler montare una meccanica autobloccante, proprio per ovviare ai problemi di accordatura del proprio strumento.
Questo è anche un punto sul quale si discute molto durante i seminari che tiene Fabio Molinelli (proprio sponsorizzati dalle Corde SIT) per esempio a RGY di Milano.

Si da spesso la colpa della scarsa tenuta dell'accordatura alla meccanica, ma non sempre è così. Può sicuramente essere un problema di meccaniche, ma noi consigliamo sempre di verificare prima tutta una serie di altri passaggi.
Sempre che il liutaio di fiducia non ci abbia già indicato che il problema sta proprio nelle meccaniche, in primis suggeriamo di verificare i punti di appoggio della corda, che possono essere critici, quindi: il capotasto e il ponte.
Questi due punti spesso non permettono un facile scorrimento delle corde, dovuto sia ai materiali utilizzati sia alle caratteristiche quali dimensione e forma del punto d'appoggio.
La forma e le dimensioni dovranno essere adeguate al calibro e al tipo di corda. Ma anche i materiali hanno un ruolo fondamentale. Noi per esempio proponiamo i materiali del catalogo Graphtech, che è un marchio leader in questo settore. Graptech propone una vasta gamma di capotasti e sellette in materiali estremamente viscosi, come il Teflon. Capotasti che per il loro aspetto e marchio alcuni definiscono in grafite. Ora disponibili anche in versione colore avorio, anche "aged" per chi preferisce un look più tradizionale.
Il Teflon è 500 volte più "scivoloso" della grafite e questo consente una scorrevolezza impareggiabile della corda sui punti d'appoggio.
Questi articoli proposti dal catalogo Graphtech non offrono solamente un vantaggio nella scorrevolezza delle corde sui punti d'appoggio, ma la struttura delle mescole utilizzate offre performance sonore davvero inaspettate.

Quindi, con un investimento davvero limitato possiamo sostituire il capotasto, poi se servisse anche le sellette e in ultimo anche le meccaniche. Questo per il fa-da-te. Ovviamente consigliamo sempre, soprattutto se si tratta di interventi importanti, di farsi consigliare cal proprio liutatio di fiducia.

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