di dadoneri [user #37987] - pubblicato il 05 novembre 2014 ore 16:30
Basso. Iniziamo a studiare gli arpeggi: ci aiuteranno a visualizzare il manico in maniera più approfondita e conferiranno un enorme supporto melodico al nostro playing. Li metteremo subito in pratica applicandoli al blues. E come al solito, ci ritaglieremo anche del tempo per divertirci con lo Slap.
Ciao a tutti!
Dopo la scorsa lezione la domanda che mi è stata posta maggiormente è stata: “Come faccio a creare una linea di basso interessante e fluida, senza inutili complicazioni? “ Uno degli elementi che ritengo più importanti e stimolanti per ampliare la propria musicalità sullo strumento e di conseguenza per creare dei giri di basso originali è l’uso degli Arpeggi.
Gli arpeggi per un bassista corrispondono agli accordi per un chitarrista, ci aiutano a visualizzare il manico in maniera più approfondita e conferiscono un enorme supporto melodico al nostro playing.
Per studiare gli Arpeggi in modo corretto dobbiamo integrarli in giri armonici e collegarli tra di loro partendo dalle note di congiunzione dei diversi accordi; senza per forza cadere sempre sulla tonica.
Mi spiego meglio: se abbiamo un E7 seguito da un A7 i relativi arpeggi saranno E-G#-B-D e A-C#-E-G. Perciò quando dal E7 cambiamo sull’ A7 sarà possibile utilizzare, oltre alla relativa tonica di A, anche le rimanenti 3 note del suo arpeggio C# E e G.
Quale nota scegliere spetta alla nostra musicalità e le combinazioni sono molte. Nell’esempio che vi propongo ho scelto sempre le note più vicine a quelle dove mi trovavo al momento dei cambi di accordi.
Come noterete ho evidenziato (in maniera “grossolana” come si fa su uno spartito per essere sicuri di notarlo!) le note di passaggio tra i cambi di accordo e di conseguenza di arpeggio. Esaminatele e vedrete che non sempre si ricade sulla tonica!
Questo esercizio è utile anche per acquistare sicurezza nel suonare gli arpeggi con diverse diteggiature, partendo dai diversi gradi che li compongono.
Per quanto possa sembrare complesso memorizzare tutte le posizioni c’è un sistema funzionale che suggerisco: basta fare un semplice calcolo matematico. Per ogni arpeggio di settima ci sono 4 note di partenza (i diversi gradi che lo compongono) e almeno 3 dita della mano sinistra da cui partire (il medio e l’anulare spesso condividono lo stesso pattern). Perciò con 12 posizioni possiamo essere sicuri di suonare un arpeggio di settima senza problemi di visualizzazione sul manico.
Quindi non limitatevi a imparare una o due posizioni per arpeggio se volete veramente ampliare la vostra musicalità. E’ importante non trovarsi mai nella situazione in cui suonando ci si chiede: “Dove mi trovo?… boh... Scendo con una pentatonica minore così vado sul sicuro.”
Tra uno studio armonico e l’altro vi lascio anche un esercizio di Slap per rilassare la mente e divertirvi con la parte più “meccanica” del suonare!
Questa volta ci concentriamo sull’uso delle ghost notes suonate soprattutto con la mano destra (tranne alcune della sinistra, segnate con la lettera H).
Il pattern è in sedicesimi perciò pensate alla solidità ritmica mentre lo eseguite, suonatelo per almeno tre minuti di seguito come se suonaste una canzone.
Lo Slap è una tecnica percussiva, dovete pensare come i batteristi e i chitarristi ritmici (paradiddle e strumming)! Focalizzate tutta la vostra attenzione sul timing e sull’endurance della vostra mano destra.
Lo Slap è una tecnica percussiva, dovete pensare come i batteristi e i chitarristi ritmici (paradiddle e strumming)! Focalizzate tutta la vostra attenzione sul timing e sull’endurance della vostra mano destra.