Tra tastiere allargate, capotasti in metallo e meccaniche automatiche, Gibson ha introdotto notevoli cambiamenti per l'anno nuovo. Il fascino di una vecchia cassa piatta e spartana con P90 e wrap around però non passa mai, anzi giunge al suo meglio con la Les Paul Special Double Cut 2015.Mentre un occhio è costantemente rivolto a novità tecniche come le meccaniche automatizzate G-Force e nuovi metodi di assemblaggio tra manico e corpo per migliorare la trasmissione delle vibrazioni e l'accesso agli ultimi fret, in casa Gibson uno sguardo resta sempre in direzione dei classici senza tempo.
La Les Paul Special, insieme alla Junior e alla Melody Maker, appartiene a quella categoria di strumenti che più sono grezzi e semplici, più incontrano i favori del pubblico. Gibson non si è scordata di loro e ha ripreso la
Double Cut a cassa piatta per il 2015 rivedendone pickup, misure e dotazione tecnica.
Il
body, così piatto e sottile, risulta comodo da indossare anche per lunghe sessioni. La scelta di ridurre al minimo elettronica e hardware, consistente in un semplice
ponte wrap around senza stoptail, nel suo piccolo aiuta a contenere il peso dei due o forse tre pezzi di mogano.
Il ponte in zamak satinato è compensato, privo di sellette regolabili. Se da un lato ciò può apparire un limite, l'idea di non avere numerosi componenti incastrati tra loro, viti e brugole a disperdere vibrazioni vitali non è poi tanto male. Probabilmente sono fissazioni da nerd della chitarra, ma la Special vibra che è un amore e forse è anche merito di certe decisioni progettuali.
Inoltre, tutto ciò riflette alla perfezione lo spirito della Special: semplice, canterina, pronta all'uso sempre.
La tastiera più larga introdotta con il catalogo 2015 sembra avere una forma tutta nuova sotto le mani, ma non risulta scomoda anche grazie all'abbinamento con un sottile manico slim taper. L'approccio è ora un po' più moderno, tendente a quello di certe chitarre tradizionalmente votate al rock più spinto, ma la "ciccia" di mogano sotto il palmo continua a esserci quel tanto che basta per sentire il DNA Gibson.
Il setup via Plek è impeccabile. Già di fabbrica, l'action è bassa quanto basta, l'intonazione è ottimale e il capotasto regolabile in metallo rende agevoli anche le prime posizioni.
Per quanto essenziale nel design, la chitarra non rinuncia a un buon binding intorno al palissandro dei tasti e a dei dot in vera madreperla.
La Special Double Cut fornita dal Centro Chitarre di Napoli per la prova sfoggia un giallo Translucent Yellow Top che è tutto un programma.