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Marshall DSL40C: rock and roll all nite!
Marshall DSL40C: rock and roll all nite!
di [user #29147] - pubblicato il

La serie DSL ha saputo dividere i fan degli amplificatori Marshall. La versatilità di due canali con quattro modalità e un'equalizzazione diversa dal solito spiazzano gli affezionati dei classici, ma i 40 watt a base di EL84 sanno far gola a molti.
La serie DSL ha saputo dividere i fan degli amplificatori Marshall. La versatilità di due canali con quattro modalità e un'equalizzazione diversa dal solito spiazzano gli affezionati dei classici, ma i 40 watt a base di EL84 sanno far gola a molti.

Maledetta GAS, ci risiamo. Entro in un negozio e vedo un oggettino che avrei voluto provare da tempo: Marshall DSL40C.
Su queste serie, il popolo dei chitarristi è diviso: chi dice che sono pessimi, chi invece ne parla positivamente. Ma adesso è lì davanti a me, quale miglior occasione per farmi un'idea su dati più oggettivi? Il risultato è che... l'ho acquistato!

L'amplificatore è pesantino, circa 22Kg. Conta su 40W valvolari con tre ECC83 preamplificatrici e due EL84 finali, un cono Celestion Seventy 80 da 12 pollici, due canali che diventano quattro attivando una seconda modalità per ogni canale, send e return, tasto Pentodo o Triodo per dimezzare la potenza.

Marshall DSL40C: rock and roll all nite!

Per la prova, ho usato la mia fidata Yamaha AES 620.
In canale pulito, o Classic, dispone di gain e volume più un pulsantino che permette di passare a una modalità Crunch. L'equalizzazione, composta da bassi, medi e alti, è in comune col canale distorto. Il riverbero ha un controllo dedicato. Chiudono il pannello Presence e Resonance. È presente un tastino denominato Tone Shift che influenza in maniera sensibile i medi.
Quanto al suono, a me piace e anche molto. Il canale rimane clean fino a volumi molto alti ed è possibile sfruttare molte combinazioni agendo semplicemente sul gain e sul volume. L'equalizzatore non cambia radicalmente il suono, anzi direi che ha pochissime escursioni tonali, ma se di base il suono piace è più che sufficiente.
 Il Presence lo conosciamo tutti mentre il Resonance aggiunge o toglie profondità alle basse. Io lo trovo utile e gradevole.

Non parliamo di un pulito Fender, non è così grosso ma è abbastanza ricco di armoniche e sopratutto rende molto bene quando ci attacchiamo i nostri giocattoli a pedale. Consiglio di mettere le medie al massimo per un suono più presente. Il Tone Shift mi ha sorpreso: inizialmente sembra togliere armoniche e grandezza al suono, ma allo stesso tempo sempre tenendo le medie molto alte rende i cantini più rotondi e meno graffianti e dà una sonorità più vicina ai vecchi Marshall. Comunque ognuno può trovare il suo suono armeggiando un po'.
Il Crunch è più secco, però riesce a passare da un clean a una buonissima saturazione giocando con i controlli. Per farvi capire meglio, e cercate di non fraintendere le proporzioni, il canale normale suona più plexi il crunch più JCM 800.
Il riverbero è come piace a me, discreto, quasi difficile da distinguere mentre si suona, con una coda non troppo lunga e dal tono scuretto (e io lo tengo a otto su dieci), ma che se lo togli lo percepisci immediatamente.
Il mio voto al canale pulito, considerando il suono e la versatilità, è un buon 7,5.

Marshall DSL40C: rock and roll all nite!

Anche il distorto - o canale Ultra - conta su due modalità, qui chiamate OD1 e OD2. Sfrutta equalizzazione, Presence, Resonance e Tone Shift in comune col canale pulito e ha un riverbero dedicato.
Chiariamo una cosa, ho visto gente entrare nei negozi, provare il distorto di un Marshall con un gain a fine corsa e a 1 di volume e dire che risulta scuro e zanzaroso. Voglio dire: è chiaro, parliamo di un 40W a valvole, bisogna dargli il suo giusto limite e se portiamo la manopola del volume a un livello in cui anche il cono comincia a lavorare ecco che le zanzare spariscono e viene fuori una bellissima pasta sonora tra l'altro con una discreta dinamica. Ecco, questo canale io lo adoro, ci suono dai ZZ Top ai Kiss, dai Led Zeppelin agli AC/DC, dai Deep Purple ai Status Quo etc, impressionando per quanto risulta adeguato al genere e somigliante agli originali con poche regolazioni.
Uso poco il secondo livello del canale, lo ammetto, ma mi sembra che a parte enfatizzare ancora il livello di gain aggiunga poco altro di interessante. Probabilmente lo troverà utile chi fa generi più spinti. Trovo comunque che si presti molto a un uso vecchio stile portando la manopola del gain a tre quarti e gestendo il tutto tramite il volume della chitarra per ritmiche e assolo tanto sono valide la dinamica e la presenza. È un sound che dona proprio il gusto di suonare un rock con pochi fronzoli e tanta sostanza. Il mio voto a questo canale è un 8,5.

Marshall DSL40C: rock and roll all nite!

Direi che è un ampli buonissimo per un prezzo altrettanto valido, circa 650€.
Si tratta di un combo molto versatile con cui si può passare dal pop al metal ma che comunque mantiene una chiara personalità rock e una classica pasta sonora da sempre nel DNA Marshall. Difetti, se ne vogliamo trovare, possono essere la mancanza di un Boost e l'equalizzazione in comune tra i canali, tuttavia risulta abbastanza facile trovare un buon compromesso per far funzionare bene entrambe le modalità e, per quanto riguarda il boost, il mercato è pieno di soluzioni più o meno economiche.
Lo consiglio vivamente. Se vi capita dategli una possibilità, specie se vi piace il rock e il vostro stile prevede capelli lunghi e jeans strappati. Magari potreste diventare l'incubo dei vicini al grido di "I... wanna rock and roll all nite... and party everyday!"

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Yamaha AES 620
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