di redazione [user #116] - pubblicato il 08 marzo 2015 ore 08:00
Qual è stata la prima chitarra dei professionisti? Cos'hanno provato imbracciandola e cosa ne sarebbe stato di loro se non l'avessero mai ricevuta? Da qui parte la nostra chiacchierata con Andrea Martongelli, chitarrista degli Arthemis.
Qual è stata la prima chitarra dei professionisti? Cos'hanno provato imbracciandola e cosa ne sarebbe stato di loro se non l'avessero mai ricevuta? Da qui parte la nostra chiacchierata con Andrea Martongelli, chitarrista degli Arthemis.
Proiettato nelle sale nel 1998, "Sliding Doors" forse non rientra nella filmografia essenziale per un musicista, ma solleva un tema interessante. La commedia sentimentale vede Gwyneth Paltrow davanti a una casualità apparentemente ininfluente, ma che andrà a incidere su tutta la trama del film. Per un chitarrista, la "porta scorrevole" è la prima volta che ha preso tra le mani quello che sarebbe poi diventato il suo strumento musicale preferito. "Sliding Doors" diventa così il nome di una serie di interviste in cui abbiamo voluto mettere i professionisti delle sei corde a tu per tu con il proprio passato e i propri sogni nascosti. Protagonista dell'incontro è Andrea Martongelli.
Andrea è un personaggio molto particolare. Dotato di una tecnica invidiabile e di un sound cattivo come pochi, è un metallaro purosangue ma con un carattere solare ed espansivo che lo ha reso il beniamino di molti appassionati in giro per lo Stivale e non solo. Chitarra solista degli Arthemis, proprio in questi giorni è in tour attraverso l'Europa come opening act per Gus G. In attesa di vederlo per le date italiane (20 marzo a Modena, 21 a Bosco Marengo e 22 a Muggia), proponiamo la sua intervista per la rubrica Sliding Doors.
Per alcuni secondi nel video, l'audio è un po' coperto dal sound check che si stava svolgendo nella sala accanto: era Marty Friedman al quale, per la cronaca, abbiamo posto le stesse domande in questo articolo.