di redazione [user #116] - pubblicato il 09 marzo 2015 ore 12:30
I power chord sono accordi formati da due note, il più delle volte fondamentale e quinta. L'assenza della terza permette una certa libertà armonica come quella di mescolare, in ambito solistico, scale modali maggiori e minori.
Ed è esattamente quello che faremo con questo tortuoso lick in hybrid picking.
Luca colombo propone un altro studio in hybrid picking con un lick che può essere considerato un’integrazione di quello affrontato in questa precedente lezione.
La progressione armonica su cui il fraseggio si sviluppa è, infatti, la medesima.
Si tratta di un semplice riff in power chord che sembrerebbe sottintendere una progressione in E Dorico.
(Ricordiamo che il E Dorico è il secondo modo della tonalità di D maggiore e pertanto, gli accordi che ne fanno parte sono Em. F#m, G, A, Bm, C#dim, D.)
Nella precedente lezione avevamo inteso ogni accordo del riff come un evento armonico a se stante e avevamo immaginato che ognuno dei power chord sottintendesse un accordo di 7. In questa maniera si erano evidenziati nello sviluppo del lick tutti i passaggi che caratterizzavo ogni singolo accordo e conseguente cambio di tonalità.
Oggi ragioneremo in maniera differente e penseremo il lick come sviluppato sopra a un unico e più generico power cord di E5 che, vista la mancanza della terza, potrebbe tollerare tanto un modo maggiore che un modo minore. Per questo, sfrutteremo la libertà armonica che questa situazione ci concede, per pensare al fraseggio proposto come ad un incrocio tra tre diverse scale di E: E Dorico (E, F#, G, A, B, C#, D) E Eolio (E, F#, G, A, B, C, D) e E Misolidio (E, F#, G#, A, B, C#, D).
Queste tre scale saranno accomunate dall'avere tutte diversi intervalli in comune: seconda maggiore, quarta e quinta giusta, settima minore.
L’intero lick si basa sull’esecuzione di intervalli di sesta eseguiti attraverso le corde di G e E cantino. Vista questa disposizione che prevede un salto di corda (salteremo la corda di B) la tecnica più funzionale è proprio quella dell’hybrid picking: il plettro colpisce la più bassa corda di G, mentre il medio della destra strappa la corda di E cantino.
Familiarizziamo con questo approccio partendo con lo sviluppare l’intera scala dorica con intervalli di sesta, salti di corda e hybridi picking, sempre sulle corde di G e E.
Ora, vista la vicinanza armonica tra la scala Dorica e quella Misolidia (differenziano solo per la terza: maggiore nel misolidio e minore nel dorico) sviluppiamo anche la scala misolidia.
Infine affrontiamo la scala Eolia.
A questo punto cimentiamoci con l'esecuzione dell’intero link, osservando come tutte le note delle tre scale appena analizzate siano presenti e mescolate tra loro.
Dal punto di vista esecutivo valgono le raccomandazioni proposte nella scorsa lezione:
bisogna mantenere costante il ritmo degli slide gestendone allo stesso tempo la precisione. E' necessario concentrarsi perché la nota strappata con il dito medio non suoni moscia, meno decisa e ritmicamente precisa, di quella percossa con il plettro.