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Dolphin's Sound David Distortion
Dolphin's Sound David Distortion
di [user #17844] - pubblicato il

Insieme a una grafica eloquente, il nome non lascia dubbi sulla provenienza del David. Con una costruzione tutta italiana, il primo pedale Dolphin's Sound è un distorsore studiato per il rock più spinto e arricchito da alcune scelte singolari. Lo abbiamo provato per una piccola anticipazione.
Insieme a una grafica eloquente, il nome non lascia dubbi sulla provenienza del David. Con una costruzione tutta italiana, il primo pedale Dolphin's Sound è un distorsore studiato per il rock più spinto e arricchito da alcune scelte singolari. Lo abbiamo provato per una piccola anticipazione.

Dolphin's Sound è una giovane realtà del mercato musicale italiano. Dapprima concentrata unicamente sull'importazione e distribuzione di effetti, da qualche tempo ha deciso di scendere in campo in prima persona con una propria linea di pedali. Pensata e costruita nel laboratorio di Firenze, la serie "I tre uomini nudi" si ispira alle statue di Piazza della Signoria e comprende il David Distortion, il Perseo Boost e il Nettuno Fuzz. Di questi, il David è stato il primo a vedere la luce e noi abbiamo ricevuto uno tra i primissimi esemplari per un'anteprima.

Ultimamente si è parlato tanto di artigianato e di "made in". Abbiamo quindi voluto sbirciare il David fin dentro le budella, e condividiamo con voi il risultato. Come sempre, occhio alle didascalie nella gallery.
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Il David è un distorsore dotato di una riserva di gain sufficiente ad aggirarsi comodamente tra territori hard rock e metal. Grazie al carattere non troppo moderno, però, una discreta versatilità può far alzare il sopracciglio anche agli amanti delle sonorità vintage.

Provvisto di tre sole manopole, il pedale risulta immediato nell'utilizzo. Accanto agli immancabili potenziometri per Gain e Volume, il David preferisce un curioso controllo Gas. Il suo ruolo può essere ricondotto a un tono, ma con un comportamento tutto da approfondire.

Dal primo momento colpisce il modo in cui le manopole interagiscono e come l'azione sui vari potenziometri si discosti dalla classica scoperta di sfumature per diventare una "ricerca dell'equilibrio".
Con Gain a zero, il Volume ha un valore unitario, cioè non altera in maniera sensibile il livello del pulito. Anche con Gas al massimo, si avverte una leggera trasformazione nel suono, che perde alcune frequenze più acute. Con l'uso si scoprirà che tale aspetto torna comodo al fine di evitare le temute zanzare.
Quando si va a spingere sul Gain, è possibile notare come l'aumento della saturazione dia anche un forte boost che sarà necessario tenere a bada abbassando il volume, che comunque difficilmente si porterà sotto metà corsa.
Mentre la saturazione cresce, il suono guadagna anche molte basse frequenze, ingrossandosi in generale. Gli acuti vengono in parte smussati ed è possibile sentire il bisogno di aumentare il Gas di pari passo per evitare timbriche troppo ovattate.
Il Gas, però, non è il classico controllo dei toni. Regola una porzione di alte frequenze legate anche all'attacco delle note e alla presenza stessa del suono, intesa proprio come presence. Ruotando la manopola in senso orario, è possibile percepire anche un aumento importante del livello d'uscita.
Dopo pochi minuti si scoprirà che, istintivamente, si è portati a muovere il Gas quasi parallelamente al Gain: se le distorsioni più moderate risultano ancora sufficientemente aperte e articolate da permettere di usare il Gas per scurire chitarre troppo brillanti o schiarire quelle troppo corpose, quando si entra in territori hi-gain si sentirà il bisogno di avere il Gas quasi al massimo, sempre.
Più che per modellare un suono a proprio gusto, è più intuitivo considerarlo come un dispositivo con cui bilanciare il "gonfiore" dei suoni distorti, permettendo al suono di essere frizzante quanto basta ma senza alterarne particolarmente la pasta.


Sebbene la vocazione del David sia per i suoni spinti e violenti, non c'è la classica impronta dell'equalizzazione a V. In linea di massima suono è caratterizzato da un discreto bilanciamento delle frequenze, con medi intellegibili e un buon corpo anche nel ruolo di leggero overdrive o addirittura clean boost.
Se si ha l'intenzione di sfruttarlo nell'ovvio territorio hard rock, il suo compagno ideale è senza dubbio un humbucker dall'output generoso, ma è divertente abbinarlo anche a un single coil per sfruttare a pieno la "sporcizia" e l'incisività aggiunti dal Gas. Con le giuste regolazioni e l'amplificatore adatto (perché il David ha mostrato di essere piuttosto sensibile al tipo di amplificatore a cui è collegato), il pedale Dolphin's Sound riesce a fare il verso a un fuzz distorsore di stampo vintage, con una vagonata di sustain e con un rumore di fondo eccezionalmente basso.


Non è facile definire il David, stompbox dalla gran riserva di gain ma con un approccio di fondo quasi old-school. Il prezzo di 99 euro sul sito ufficiale - un'inezia considerando la provenienza completamente italiana e artigianale - fa capire di non trovarsi di fronte a un pedale che gioca a fare il boutique, ma con una macchina da battaglia ben costruita e con una voce personale, ma con la versatilità sufficiente da incuriosire l'amante dello stoner quanto l'appassionato di rock anni '60.
Se siete tra questi, sappiate che Dolphin's Sound sarà questa domenica 15 marzo al Custom Shop di Milano, all'hotel Quark, dove sarà possibile provare l'intera collezione.

david dolphin's sound effetti e processori
Link utili
Dolphin's Sound David Distortion sul sito ufficiale
Custom Shop Milano
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