Per il catalogo 2015, anche i modelli meno costosi della serie Gibson USA possono godere di caratteristiche uniche come le nuove tastiere, capotasti in metallo e meccaniche automatizzate. La Special Double Cut è già passata in redazione, ma stavolta ce la racconta un lettore.
La Double Cut è già passata sulle pagine di Accordo ed è disponibile anche una (ho avuto l'occasione di vederlo dal vivo ad Accadia Blues, un bellissimo festival, ed è veramente bravo bravo).
Prima di passare alla mia esperienza con la chitarra comincerei descrivendovi il mio arsenale, non per orgoglio o vanto ma per definire meglio il tutto: Fender American Standard Stratocaster Olimpic White 2012, Fender Telecaster Baja con T Set EMG, Gibson Les Paul Custom Black Beauty, Gibson SG Standard, Jackson Soloist SL3, Eko Mia SA St con Seymour Duncan Jazz al manico e JB al ponte ed infine una artigianale costruita da me al corso Fusion School all'Isola del Giglio (esperienza che consiglio a tutti).
Ieri sono andato da Centro Chitarre a Napoli, negozio molto fornito e professionale, e lì ho provato e poi comprato la Les Paul Special Double Cut. Il suo giallo, che vi assicuro in foto non rende, mi ha subito colpito. La linea è sobria ed essenziale, ha il capotasto in metallo zero fret e sulla paletta la scritta "Les Paul 100" e la campana con la dicitura "Special". Girandola, dietro la paletta ha il G-Force, trovato molto comodo: vi assicuro che è molto preciso per l'accordatura della chitarra. Appena più in basso si trova un ologramma che riporta Les Paul.
La imbraccio e noto subito due cose. Innanzitutto ha il body abbastanza spesso, non come le solite Junior, ma bello abbondante. Inoltre la tastiera, abbinata a un manico slim, è molto larga.
Il suo suono è assolutamente definito, merito dei medi che il mogano del body tira fuori accoppiato ai P90. È deciso ma corposo, gli ottimi P90 lavorano alla grande e l'elettronica è semplice, ma molto funzionale e silenziosa.
La larghezza della tastiera a prima vista può sembra scomoda, ma dopo cinque minuti di confidenza ci si adatta tranquillamente. La suonabilità è eccezionale, le vibrazioni del corpo molto forti e piacevoli, con un tono bellissimo anche da spenta che non saprei come definire perché mi toglie le parole.
L'unico dubbio che potrebbe sorgere riguarda il bilanciamento dello strumento a causa del G-Force sulla paletta, eppure non sembra affatto risentire del carico extra "in testa".
La Double Cut viene fornita di una custodia rigida di color oro di forma rettangolare, con maniglia rivestita il pelle. Nell'ampio vano porta oggetti vengono forniti i documenti, le chiavi e il caricabatterie del G-Force (che ha batteria interna ricaricabile). Inoltre, nel foglio del check fatto in fabbrica c'è la foto della stessa chitarra (proprio la mia) sulla scrivania del collaudatore in fabbrica che confermava l'idoneità dell'esemplare!
Il tutto arriva a meno di mille euro per uno strumento fatto in America, con body in due pezzi e manico in un pezzo, in una finitura glossy anziché quella opaca che di solito Gibson propone sui modelli più economici. Sono ancora pieno di emozioni mentre vi scrivo. Con il nuovo catalogo, forse Gibson può veramente imporsi sulle altre case per qualità e innovazione a prezzi onesti.