Aquila per ukulele: Red Series e nylon a confronto
di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 16 maggio 2015 ore 07:30
L'italiana Aquila ha ideato una serie di corde per ukulele capaci di mantenere il diametro fisso per l'intera muta e offrire un sound e un feel unici. Si chiamano Red Series, e le abbiamo messe a confronto con una muta standard in nylon.
L'italiana Aquila ha ideato una serie di corde per ukulele capaci di mantenere il diametro fisso per l'intera muta e offrire un sound e un feel unici. Si chiamano Red Series, e le abbiamo messe a confronto con una muta standard in nylon.
Quando si parla di corde per ukulele, Aquila Corde Armoniche viene indicato spesso tra i maggiori riferimenti a livello internazionale. Aquila è una realtà tutta italiana con all'attivo alcune interessanti invenzioni, come quella delle corde Red Series, una gamma disponibile per banjo e ukulele con la particolarità di mantenere il diametro uniforme per l'intera muta.
È noto che una corda, per essere intonata su una nota più grave e mantenere una certa tensione, deve avere un diametro superiore rispetto a una da accordare più in alto sul pentagramma. Aquila ha stravolto questa regola alterando il peso specifico delle singole corde agendo direttamente sulla composizione chimica delle stesse. Il risultato sono quattro corde per ukulele quasi dello stesso spessore, in cui solo prestando maggiore attenzione si riesce a notare qualche piccola differenza tra l'una e le altre.
Inoltre, la differente struttura garantirebbe un suono più aperto e "pronto", insieme a un'intonazione migliore su tutta la tastiera. Per pura curiosità, qualche tempo fa ne ho acquistato una confezione e ho deciso di registrare il suono prima e dopo il cambio corde per appuntarne i cambiamenti.
Il caso vuole che l'ukulele Peavey brandizzato Jack Daniel's pubblicizzi corde Aquila montate di fabbrica. Quello usato per la prova non era accompagnato da alcuna targhetta che lo certificasse, quindi ci si dovrà fidare delle informazioni fornite dal costruttore e considerare il test che segue come un paragone tra due prodotti dello stesso artigiano, anziché come una sfida tra produttori di corde.
Ciò che si nota appena aperta la bustina di carta rossa è che le quattro Red Series sono decisamente sottili, tutte all'incirca quanto un La (la più sottile sull'ukulele) della muta montata in nylon di fabbrica.
Le corde sono imbustate singolarmente e un bollino colorato aiuta a montarle nell'ordine giusto.
Dopo aver registrato due brevi clip con le liscissime corde in nylon e montato le Red Series, è possibile notare quanto queste risultino ruvide al tatto. Tale aspetto si traduce in maggior grip, una presa migliore che favorisce anche l'esecuzione di un leggero vibrato senza che la corda rischi di scivolare sotto il polpastrello.
Già al primo accordo, le differenze timbriche sono palesi. Le corde standard sono più ovattate, improntate verso i medi, paragonabili ai cantini di una chitarra classica dalla voce calda e rotonda. Con le Red Series, invece, risultano maggiormente in risalto gli acuti e la gamma media indietreggia quel tanto che basta per non risultare fastidiosa nell'accompagnamento in strumming di un ipotetico cantante. Inoltre, le piccole rosse guadagnano un'incisività che agevola innegabilmente l'esecuzione di figure ritmiche più rapide, come le triplette che si possono ascoltare nel primo esempio in video.
Quando si eseguono arpeggi e si suonano note singole, la maggior brillantezza si paga con un calore leggermente inferiore, che potrebbe far preferire quelle montate di fabbrica a chi apprezza l'ukulele principalmente per le sue doti melodiche.
Aspetto da non sottovalutare, si ha la sensazione che l'uniformità tra le corde permetta un maggior equilibrio di timbri e volumi, il che permette alle singole voci di farsi sempre sentire anche all'interno di un accordo, laddove con una muta tradizionale il prepotente Do (terza corda) potrebbe far sparire il più timido Sol rientrante (quarta corda, leggi questo articolo per sapere di più sull'accordatura dell'ukulele).
Tra i pregi annunciati da Aquila per le Red Series c'è anche un'ottima reattività della corda sui registri più acuti, dove solitamente il suono si smorza e suona più sordo. Per verificarlo, nel video sono state volutamente suonate posizioni scomode nelle zone più alte della tastiera, fin oltre il dodicesimo tasto. In effetti, la muta color corallo risulta viva e scoppiettante su tutto il manico, anche se sembra perdere corpo quando ci si trova a calcare la mano proprio sui tasti più alti. Forse, il fatto di essere appena più morbida sotto le dita la penalizza se strapazzata troppo. Ciò nonostante, la "punta" delle note è sempre evidente e aiuta l'ukulele a bucare adeguatamente il mix.
Se si escludono i vantaggi oggettivi, come quello di sentire una maggiore uniformità sotto le dita grazie al diametro fisso e la maggior sicurezza data dalla ruvidità delle corde, la scelta tra una Aquila classica e una Red Series si riduce essenzialmente a una questione di gusti.
La brillantezza guadagnata fa sì che l'aspetto ritmico dell'ukulele ci guadagni su tutta la linea, ma i medi prominenti del nylon possono far sentire la loro mancanza ai solisti.
Personalmente, ho apprezzato come le nuove corde hanno tenuto a bada un tono intubato che il piccolo Peavey sembra avere già di suo, e quelle sottili linee rosse che ora attraversano il mio concert hanno un fascino tutto particolare.