di Emiliano Girolami [user #13] - pubblicato il 04 ottobre 2015 ore 08:00
Sempre più produttori storici affiancano ai loro strumenti di fascia alta delle serie abbordabili, che offrano una qualità elevata economizzando su finiture e tempi di lavorazione. Una guida all'acquisto torna utile per scovare i migliori affari nella selva di chitarre acustiche ed elettriche budget.
Come sapete tutti, il suono di una chitarra dipende dal legno, dalla qualità dei materiali usati per le parti elettriche e meccaniche e dalla mano del musicista. Intarsi e finiture, vernici speciali e fiammature super accattivanti rendono lo strumento gradevole e aumentano il tempo necessario a produrlo senza effetti particolari sul suono. Lo stesso non si può dire del prezzo che, a causa della necessaria selezione dei materiali, delle ore di lavoro e della qualità dei liutai impiegati nelle serie top, diventa alto o altissimo.
Strumenti meno rifiniti e di costo abbordabile sono stati sempre realizzati dai brand di grido per raccogliere adepti tra le fasce di mercato con minore capacità di spesa. Il mercato degli ultimi anni ha esasperato il tema del prezzo e la reazione si è indirizzata su due strade maestre. Da un lato si sono creati (o acquisiti) marchi minori (Squier ed Epiphone, per esempio) e dall'altro si è cercato di creare serie più economiche che, pur rimanendo nell'area del marchio principale, sacrificassero qualcosa all'estetica senza perdere nulla del timbro e della suonabilità dei modelli più ricercati.
Alcuni di questi strumenti hanno mantenuto anche la fatidica etichetta Made in USA anche se non sempre questa è sinonimo di strumento fatto tutto in America del Nord. A volte vere e proprie innovazioni di processo hanno consentito di abbassare i costi pur mantenendo caratteristiche estetiche di tutto rispetto. Un esempio è la vernice urethane di casa Fender che consente di verniciare un body con finitura gloss praticamente in una sola passata. Ovviamente si parla solo di strumenti realizzati con macchine a controllo numerico (ma anche quelli di fascia alta lo sono).
Passando a qualche caso specifico (senza la pretesa di essere esaustivi) partiamo da Gibson che, forse, ha intrapreso con maggiore energia la strada del risparmio sulle finiture e di focalizzazione sulla sostanza. La serie Faded è fatta di strumenti con pickup, circuiti elettrici e parti meccaniche uguali ai modelli top. I manici sono tutti di un solo pezzo in acero o mogano. Le tastiere (a parte la parentesi in baked maple) sono tutte in palissandro. I body sono in tre o quattro pezzi e la verniciatura (nitro) è opaca e leggera. Poco sopra si pone la serie Special che è analoga alla precedente ma con verniciatura gloss (sempre in nitrocellulosa).
Per Fender citiamo la American Special (serie fatta di una Stratocaster e una Telecaster) che usa pickup Texas Special, look anni '70, manici e tastiere standard e parti meccaniche di buona qualità (analoghe a quelle delle serie superiori). Il body anche qui è in tre o quattro parti incollate e la verniciatura è la cosidetta gloss urethane a cui si accennava prima.
PRS ha prima indirizzato il mercato più basso con la serie SE che però è costruita in Estremo Oriente e risparmia sul costo del lavoro e sui materiali piuttosto che sulla semplificazione del processo. Successivamente ha introdotto la serie S2 (Made in USA) che seppur fatta da chitarre meno rifinite (che tra l'altro hanno i manici scarf neck) non arriva ai livelli di prezzo raggiunti (in basso) da Fender e Gibson. Va detto, però, che il livello di finitura è comunque alto.
Sul fronte delle chitarre acustiche il lavoro fatto è stato rilevante. Una volta assodato che la maggior parte del timbro deriva dalla tavola armonica, molte sono state le soluzioni proposte per semplificare le lavorazioni e abbassare il prezzo utilizzando, magari, legni di scarto o materiali inediti.
Martin ha fatto un grosso lavoro e ha tuttora in catalogo le serie Road e X. Fatta salva la tavola in legno massello, si trovano semplificazioni sulla verniciatura, sui legni di fondo e fasce e sui legni per il manico (a volte anche con soluzioni bizzarre). Nei modelli amplificati, spesso, la combinazione piezo/pre è di ottima qualità.
Taylor propone la serie 100 (realizzata in Messico) che adotta materiali di alta qualità e le stesse metodologie dei modelli superiori per la realizzazione/assemblaggio del manico (scarf neck e avvitato). Fasce e fondo sono invece realizzate con modalità semplificate.
Personalmente subisco un certo fascino da strumenti di questo tipo al punto che, ormai, non possiedo più chitarre top of the line. In un caso particolare (Gibson SGJ 2014) sono addirittura riuscito a trovare uno strumento che sembra costruito su mie specifiche. Li trovo comunque strumenti con un ottimo timbro ed elevata suonabilità buoni per ogni applicazione e dal costo limitato (a volte basso).